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Agenti della Squadra Mobile di Cagliari eseguono l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 28enne campano per estorsione e autoriciclaggio.

Cagliari, 12 Nov 2024 – Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile, gruppo Falchi, di Cagliari, nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato, salvo ulteriori approfondimenti e in attesa del giudizio, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Cagliari, nei confronti di un 28enne napoletano per le ipotesi di reato di estorsione aggravata e autoriciclaggio commesso a Cagliari ai danni di persone anziane con la tecnica del “finto carabiniere”.Il provvedimento ha accolto le risultanze delle indagini compiute dalla sezione Reati contro il Patrimonio e del gruppo “Falchi” della Mobile, iniziate nei primi giorni del luglio scorso, quando due anziane vittime si erano rivolte alla Polizia di Stato perché erano state costrette a cedere denaro e gioielli, per un valore complessivo di oltre 150 mila euro, a persone che si erano presentate presso la loro abitazione, previo contatto telefonico da parte di un finto Carabiniere o Commissario di polizia.

La tecnica è sempre la stessa: la vittima viene contattata al proprio numero di telefono fisso o al cellulare da una persona, che si presenta come un soggetto autorevole (avvocato, carabinieri o commissario di polizia) per comunicarle che il proprio figlio ha causato un grave incidente stradale creando lesioni importanti ad un pedone, dietro minaccia di sicura carcerazione dello stesso se non si fosse determinata a cedere i propri averi. La persona anziana, perciò, in preda al panico e ridotta ad uno stato di costrizione psicologica, viene messa di fronte all’ineluttabilità del fatto e all’unica via d’uscita di dare tutto l’oro e i contanti in suo possesso, pur di evitare il carcere al proprio figlio. Mentre la vittima viene trattenuta costantemente al telefono, in modo tale da non poter chiedere aiuto a nessuno, si presenta la persona addetta al prelievo dei beni racimolati, che spesso, anch’ella si presenta come carabiniere, avvocato o comunque collaboratore di chi ha preso contatti con i malcapitati.

Anche in questo caso le due vittime avevano descritto la stessa situazione sporgendo denuncia.

Nel frattempo il giovane era riuscito a lasciare l’Isola e i poliziotti hanno proseguito nell’attività di indagine compiuta anche attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e passando al setaccio i compro-oro della città, dove il presunto autore del reato si era disfatto di parte dei gioielli estorti, versandoli in cambio di denaro contante.

Grazie all’indagine, sono stati raccolti i gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare che stamattina è stato eseguito in collaborazione con gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, rintracciando il giovane presso il suo domicilio nel comune di Afragola (NA) e traducendolo in carcere.

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