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Agenti della Squadra Mobile di Oristano denunciano tre persone per coltivazione di Cannabis. Le piantagioni che i tre erano composte da oltre 20 mila piante.

Oristano, 15 Nov 2024 – Il personale della Polizia di Stato di Oristano, coordinata della locale Procura della Repubblica, nell’ambito di attività finalizzate alla prevenzione e repressione di reati inerenti lo spaccio e il traffico di sostanze stupefacenti, disposte dal Questore di Oristano, ha denunciato tre coltivatori che, dal mese di giugno scorso avevano impiantato una coltivazione composta da circa ventimila piante di canapa aventi un THC ben superiore ai limiti stabiliti dalle legge 242/2016, ossia la normativa che autorizza la coltivazione della marijuana con THC  non superiore allo 0,6%.

La coltivazione, estesa per diversi ettari, è stata costantemente monitorata dagli agenti della Squadra Mobile oristanese già dal mese di luglio. Infatti, l’attività svolta, ha permesso di individuare tutti i luoghi in cui i coltivatori trasportavano le piante e le stoccavano per l’essiccazione, per poi procedere ad una prima lavorazione.

L’indagine, oltre al comune di Oristano e Siamaggiore ha interessato diversi comuni di questa regione, come Bottidda (SS) e Orani (NU), luoghi in cui gli indagati avevano affittato i locali per l’essicazione e dove, all’atto dell’esecuzione del decreto di sequestro disposto dalla Procura della Repubblica, venivano recuperate migliaia di piante.

La produzione, secondo la documentazione fornita dai denunciati di oggi, era destinata ad una società inglese sulla quale sono stati svolti i relativi accertamenti, a seguito dei quali è emerso che questa società non aveva le necessarie autorizzazioni per poter lavorare la Marijuana, contravvenendo così ad una delle principali disposizioni previste dalla legge che dal 2016 permette la coltivazione della canapa sativa.

Quindi, queste discrepanze documentali, oltre ai diversi contratti fittizi, creati ad hoc per poter movimentare le piante in giro per la regione Sardegna verso i vari luoghi di stoccaggio, eludendo i controlli delle Forze dell’Ordine, ha determinato il deferimento dei tre soggetti e l’emissione a loro carico di un decreto di sequestro finalizzato alla distruzione di tutte le piante e del prodotto ricavato dalle stesse.

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