Siria, 6 Dic 2024 - Il governo siriano ha perso il controllo della simbolica città meridionale di Daraa e della maggior parte dell'omonima provincia, che è stata la culla della rivolta del 2011. "Le fazioni locali hanno preso il controllo di altre aree nella provincia di Daraa, compresa la città di Daraa. Ora controllano più del 90% della provincia, mentre le forze del regime si sono progressivamente ritirate'', ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani.
I gruppi di opposizione siriani hanno preso il controllo di Daraa, città vicina al confine con la Giordania, nel sud della Siria. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, e la notizia è riportata anche dall'agenzia turca Anadolu. La conquista ha un forte valore simbolico: Daraa è considerata il luogo di nascita dell'insurrezione anti-regime in Siria, poiché fu proprio in questa città che si accese la prima scintilla della rivolta del 2011 contro il regime di Basharal-Assad. Le proteste, inizialmente indirizzate a chiedere libertà e riforme, furono brutalmente represse, segnando l'inizio della guerra civile.
Il comandante ribelle di Hayat Tahrir al-Sham (HTS), Hassan Abdul Ghani, ha affermato che i suoi combattenti si stanno dirigendo verso Damasco, e ha lanciato un avvertimento all'esercito e al ministro della Difesa siriano. "Stiamo andando verso Damasco", dice in un video condiviso sul social X. "Esortiamo vivamente i restanti soldati del regime e il ministro della Difesa a esprimere il loro dissenso", ha affermato Adbul Ghani, aggiungendo: "Stiamo arrivando".
Sono almeno 20 i morti di ieri nella regione di Homs, in Siria, negli intensi combattimenti tra l'esercito regolare e i ribelli jihadisti. Secondo l'ong Osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito, un bombardamento da parte delle forze di Assad e dei suoi alleati sula città di al-Dar al-Kabira, ha ucciso 5 membri di una famiglia: un uomo, suo figlio, sua figlia e 2 dei suoi nipoti.
Gli insorti sostenuti dalla Turchia hanno preso il controllo oggi di una base di difesa aerea russa con il sistema missilistico S-75 Dvina. Lo riferiscono media siriani e media turchi. La base di trova nelle vicinanze di Hama, terza città siriana, ed è ospitata nei pressi della caserma della 66ma divisione delle forze governative siriane.
Prosegue l'avanzata dei ribelli siriani che continuano a sottrarre territorio al regime di Bashar al-Assad, mentre i Paesi confinanti hanno chiuso i principali valichi di frontiera e Israele ha annunciato il rafforzamento delle truppe sulle alture del Golan. I combattenti, guidati dagli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dopo aver preso Aleppo e Hama, puntano ora su Homs. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, di base a Londra ma con una vasta rete nel Paese mediorientale, i ribelli "sono entrati nelle città di Rastan e Talbisseh", situate nella provincia di Homs, nella totale assenza dell'esercito, e si trovavano ormai a cinque chilometri dalla quarta citta' del Paese. Il ministero della Difesa di Damasco ha smentito, sostenendo che "non c'è verità nelle notizie... sul ritiro dell'esercito da Homs". Con l'avanzata dei ribelli nel centro del Paese, le forze governative, insieme alle milizie filo-Iran, si sono ritirate dalle zone che controllavano nella provincia di Deir Ezzor, nel nord-est, lasciando il campo alle Forze Democratiche Siriane (Sdf) guidate dai curdi e sostenute da Washington. "Per proteggere la nostra gente, i nostri combattenti del Consiglio militare di Deir Ezzor sono stati schierati nella città di Deir Ezzor e a ovest del fiume Eufrate", hanno confermato queste. Si accende lo scontro anche nell'estremo sud della Siria dove, secondo quanto riferisce Reuters citando fonti ribelli, gruppi armati hanno preso una base militare nella provincia di Daraa, vicino alla città di Herak, e il controllo del valico di frontiera di Nasib, al confine con la Giordania, dove decine di veicoli e passeggeri sono rimasti bloccati. Nella città meridionale di As-Suwayda, almeno tre persone sono morte in scontri tra milizie druse e forze di sicurezza siriane. Combattenti antigovernativi hanno anche preso il controllo della principale stazione di polizia e della piu' grande prigione civile ore dopo che centinaia di persone hanno protestato nella piazza principale chiedendo la caduta di Assad. Intanto, sia Beirut che Amman hanno chiuso i valichi di frontiera, resta operativo solo Masnaa, il principale snodo che collega la capitale libanese con Damasco, nella valle della Beqaa. Il Paese dei Cedri ha interrotto i collegamenti poche ore dopo che un attacco aereo israeliano ha danneggiato il valico di frontiera di al-Arida con la Siria, nell'estremo nord del Libano. L'esercito israeliano ha confermato il raid, sostenendo che il posti di confine e' stato utilizzato per il trasferimento di munizioni a Hezbollah. Le stesse forze armate dello Stato ebraico hanno annunciato il rafforzamento delle truppe sulle Alture del Golan al confine con la Siria, dicendosi "preparate per qualsiasi scenario di attacco e difesa". "Non consentiremo una minaccia vicino al confine di Israele", hanno assicurato.
Combattenti locali siriani ed ex ribelli hanno conquistato una delle principali basi dell'esercito nella provincia di Daraa, nota come Liwa 52, vicino alla città di Herak, mentre i combattimenti si sono estesi al confine meridionale del Paese con la Giordania, hanno dichiarato venerdì a Reuters due fonti ribelli. Hanno anche sequestrato parti del valico di frontiera di Nassib con la Giordania, vicino alla sezione doganale, dove decine di rimorchi e autovetture erano bloccate, hanno aggiunto le fonti.
Le forze governative si sono ritirate dalle aree che controllavano nella provincia orientale di Deir Ezzor mentre le forze a guida curda avanzavano verso di loro, ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). “Le forze siriane e i loro alleati sostenuti dall'Iran si sono completamente ritirati dalle aree che controllano nella provincia di Deir Ezzor e le forze curde stanno avanzando verso queste aree”, ha dichiarato Rami Abdel Rahmane, direttore dell'ONG. La provincia di Deir Ezzor è divisa tra le forze curde a est dell'Eufrate e le forze governative siriane e i loro alleati a ovest.
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