Cagliari, 8 Gen 2025 – “Chiediamo alla Regione Sardegna, e nello specifico agli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità, a che punto è la programmazione della campagna di vaccinazione 2025 sulla Lingua blu, la febbre catarrale degli ovini, che dal 2000 contagia le greggi di buona parte dell’isola causando, annualmente, perdite per diversi milioni di euro al nostro sistema zootecnico. Ci interesserebbe per questo sapere, così da evitare come ogni stagione una gestione del fenomeno in ritardo e in costante emergenza, quali tempistiche sono previste per l’acquisto dei vaccini e che calendario si intende rispettare per i trattamenti sugli animali in azienda”.
Lo chiede il presidente di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras, nel ribadire quanto sia importante “agire nel momento giusto sia per arginare i contagi e sia per ridurre al minimo gli effetti collaterali sulle pecore vaccinate a estate inoltrata col rischio di rendere inefficace la campagna di profilassi. Mettere in campo una programmazione puntuale – ha proseguito il presidente – significa inoltre intervenire in modo efficiente in quei territori più a rischio evitando il propagarsi della malattia che, oltre al comparto ovino, va spesso a colpire anche l’allevamento dei bovini da carne, bloccati nelle movimentazioni poiché potenziali soggetti vettori della malattia, con aggravi di spese per gli allevatori che non possono completare il finissaggio dei capi nell’invio degli animali nei centri di ingrasso, soprattutto d’oltremare. Intervenire in tempi ragionevoli vuol dire inoltre tenere conto dei segnali che arrivano dai capi sentinella, dislocati in diverse aree dell’Isola, attraverso cui si possono definire i potenziali sierotipi della Lingua blu (sono ben 26 le varianti conosciute fino a oggi), che potrebbero caratterizzare l’epidemia stagionale. Per ogni sierotipo, infatti, è necessario uno specifico vaccino che spesso non è disponibile all’acquisto e che le case farmaceutiche devono produrre, in tempi rapidissimi, per alcuni milioni di dosi. Proprio in merito all’emergenza dello scorso anno, con la diffusione del sierotipo 3 su cui non erano disponibili i vaccini, sarebbe fondamentale capire quali atti siano stati messi in essere dalla Regione per superare tale criticità”.
Sul piano invece del dialogo tra Regione e organizzazioni agricole, Stefano Taras ha ricordato che “l’impegno assunto dalle istituzioni per un confronto costante con le associazioni di categoria andrebbe rispettato: l’ultimo incontro, infatti, risale alla metà dello scorso settembre, quando l’epidemia imperversava in migliaia di aziende zootecniche. Per questo, riteniamo sia non più rimandabile fissare un faccia a faccia urgente tra Regione e rappresentanti del sistema allevatoriale isolano”, ha concluso Taras.
Alcuni dati. Nella stagione 2024 sono stati censiti ben 4067 focolai in tutta la Sardegna, con 209.778 capi colpiti di cui 72.449 deceduti. Nell’analisi generale del fenomeno risulta coinvolto circa il 50% di tutto il patrimonio ovino regionale con 1.435.876 animali interessati dalla diffusione della Lingua blu. Com
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