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Si apre l’Anno giudiziario tra le proteste: a Napoli parla Nordio e i magistrati lasciano la sala. Milano, Bologna, Napoli, magistrati in protesta abbandonano le sale. Il ministro: “Sono un ex magistrato, ho visto morire colleghi.

Cagliari, 25 Gen 2024 - Nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario nelle corti d'appello italiane monta la protesta. A Milano è stato allestito un presidio con le toghe che tengono in mano copia della Costituzione. È una protesta contro la riforma della giustizia che “potrebbe cambierà l'assetto della Magistratura”. Contestatissima, la norma che vede la separazione delle carriere. Tra i presenti c'è l'ex pubblico ministero di mani Pulite, Gherardo Colombo: “Quello che sta succedendo è molto dannoso per i cittadini e per l'organizzazione dello Stato, credo sia necessario richiamare l'attenzione perché secondo me è grave”. Tanti giudici e pm milanesi presenti davanti alla scalinata dell'ingresso principale di Palazzo di giustizia, gli stessi sono usciti dall'Aula quando ha preso la parola Monica Sarti, dirigente capo dell’Ispettorato generale del ministero della Giustizia.

Da Milano, a Napoli la protesta è stata altrettanto muscolosa. Come deliberato dal Comitato Direttivo dell'Anm in segno di protesta contro la riforma della separazione delle carriere, i magistrati presenti all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto di Corte d'Appello di Napoli hanno abbandonando il Salone dei Busti di Castel Capuano dopo che ha preso la parola il ministro della Giustizia. I magistrati, in toga e una coccarda tricolore, sono usciti stringendo tra le mani un pieghevole con i principi fondamentali della Costituzione.

“Si tratta di una riforma solo tecnica. È stucchevole la rievocazione di Falcone che era favorevole alla separazione delle carriere. Qualcuno può pensare che questa riforma costituzionale sia punitiva per la Magistratura. Tutte le opinioni sono benvenute, così come tutte le manifestazioni di dissenso, e ringrazio tutti per una manifestazione estremamente composta come questa, è il sale della democrazia; ma che si possa pensare che un ministro da 30 anni in magistratura, a 3 anni alla guida dell'inchiesta sulle Brigate Rosse, che ha assistito alla morte di alcuni dei suoi colleghi, pensare che un ex magistrato possa avere come obiettivo l'umiliazione della magistratura alla quale è appartenuto, lo trovo particolarmente improprio” ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel suo intervento nel Salone dei Busti di Castel Capuano.

A Bologna, al momento dell'intervento del rappresentante del ministero, professor Davide Galli, direttore generale dell'unità di missione per l'attuazione degli interventi del Pnrr, i magistrati bolognesi, indossando la toga e la coccarda tricolore, tenendo la Costituzione in mano, hanno abbandonato l'aula, rientrando immediatamente al termine dell'intervento, per poter partecipare al resto della cerimonia. All'uscita dei magistrati c'è stato un lungo applauso dei colleghi che da stamattina sono in presidio fuori dall'aula della caserma della Legione carabinieri che quest'anno ospita la cerimonia.

Anche a Torino, i magistrati hanno lasciato l'aula magna del Palazzo di giustizia. Così giudici e i pm hanno aderito alla protesta lanciata a livello nazionale dall'Anm. È accaduto nel momento dell'intervento di Maria Isabella Gandini, rappresentante del Ministero della giustizia. Stesso copione a Genova, Catanzaro, Trento, dove numerosi tra giudici e pm hanno abbandonato l'Aula quando hanno preso parola i rappresentanti del Governo. A Catania, striscione di protesta dei magistrati: coccarda tricolore incollata sul bavero della toga e Costituzione in mano contro il disegno di legge legato alla separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e requirenti. Nell'aula dell'assemblea del Palazzo di giustizia, poi, quando gli artisti dell'Orchestra sinfonica del Conservatorio “Vincenzo Bellini” si sono esibiti nell'esecuzione dell'Inno di Mameli, a loro volta i magistrati hanno intonato il coro.

A Firenze il procuratore generale presso la Corte d'appello, Ettore Squillace Greco, iniziando il suo intervento in occasione della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario ha espresso solidarietà ai colleghi che hanno abbandonato l'Aula in segno di protesta: “Per onestà intellettuale devo dire che condivido e faccio mie le ragioni di allarme espresse dai colleghi che hanno lasciato l'aula quando ha preso la parola il rappresentante del ministero”. In Abruzzo, presso il tribunale dell'Aquila, prima che il delegato del ministero della Giustizia, Vittorio Corasaniti prendesse la parola, i magistrati si sono alzati dai posti a loro assegnati e si sono posizionati in un angolo dell'Aula Magna. Sedie vuote a Mantova. A Cagliari l'Aula dove era in corso la cerimonia si è svuotata immediatamente - in forma di dissenso contro la riforma del governo che prevede la contestata separazione delle carriere - appena ha preso la parola il rappresentante del ministero della Giustizia, Edmondo De Gregorio.

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