Cagliari, 31 Gen 2025 – Un’operazione coordinata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Cagliari, con il supporto dei militari delle Compagnie di Cagliari, Dolianova, Iglesias e Carbonia, nel rispetto dei diritti delle persone coinvolte e della presunzione di innocenza, per quanto risulta allo stato e salvo ulteriori approfondimenti, stante la fase attuale delle indagini preliminari, ha portato all’arresto di due persone sospettate di aver pianificato una rapina con sequestro di persona, travestiti da appartenenti all’Arma.
L’intervento, frutto di un’attività investigativa fulminea, ha permesso di scongiurare una possibile azione criminale che si presume sarebbe dovuta avvenire questa mattina.
Le indagini, sviluppate attraverso una fitta rete di riscontri informativi e servizi di osservazione discreta, hanno consentito di raccogliere indizi nei confronti di due uomini, il cui comportamento aveva insospettito i militari già da alcuni giorni. In seguito le attività di monitoraggio hanno permesso di restringere il raggio d’azione su un casolare isolato nella località Fraighedda, nel comune di Decimoputzu, considerato un possibile punto di appoggio. E qui, dopo un breve servizio di osservazione, gli investigatori dell’Arma hanno deciso d’intervenire nella notte, sorprendendo i sospettati all’interno della struttura, un immobile riconducibile a una persona già nota alle forze di polizia.
La perquisizione del casolare ha confermato i sospetti: al suo interno è stato rinvenuto numeroso materiale, idoneo alla realizzazione del colpo. E, infatti, tra il materiale sequestrato figurano una pistola semiautomatica Luger con sei colpi calibro 9x19mm, due radio portatili, manette di sicurezza, rotoli di nastro adesivo, fascette di plastica, una mazzetta da muratore e due veicoli rubati con targhe riciclate. Tuttavia, l’elemento più inquietante riguarda il ritrovamento di uniformi, giacche a vento, cinturoni e maglioni invernali in dotazione esclusiva ai Carabinieri, chiaro segnale dell’intenzione dei soggetti di fingersi appartenenti alle Forze dell’Ordine per portare a termine il colpo con un inganno studiato nei minimi dettagli.
L’operazione ha probabilmente evitato la realizzazione di un’azione criminale che, secondo le ipotesi investigative, avrebbe potuto coinvolgere altri soggetti ancora in fase di identificazione. Il ritrovamento di materiale logistico e la disponibilità di un’arma da fuoco, lasciano supporre che si sarebbe potuto anche ricorrere alla violenza, rendendo l’intervento preventivo dei militari ancora più determinante.
Al termine delle formalità di rito, i due arrestati sono stati accompagnati e rinchiusi presso la Casa Circondariale di Uta, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che coordina l’indagine.
Le operazioni investigative proseguono senza sosta per risalire all’intera rete di contatti e per individuare eventuali complici che potrebbero aver fornito supporto logistico o informativo ai due soggetti fermati.
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