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Scontri tra tifosi prima della partita Monastir 1983-Tempio: denunciati 21 uomini.

Monastir (Ca), 6 Feb 2025 – A seguito di un’approfondita attività investigativa, i Carabinieri della Stazione di Monastir hanno deferito in stato di libertà 21 tifosi, di età compresa tra i 17 e i 52 anni, per il loro coinvolgimento negli scontri avvenuti il 26 gennaio scorso, in occasione della partita tra Monastir 1983 e Tempio Pausania, valida per il campionato regionale di Eccellenza.

L’episodio si è verificato intorno alle 14:55 in via Bottego, un’area distante dal campo sportivo comunale, che i due gruppi di tifosi avevano presumibilmente scelto per confrontarsi senza essere individuati dalle Forze dell’Ordine. L’incontro, premeditato, si è rapidamente trasformato in un tafferuglio tra i due schieramenti, con scontri corpo a corpo tra le tifoserie.

L’immediato intervento dei Carabinieri, già presenti nelle vicinanze per garantire la sicurezza dell’evento sportivo, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. E, infatti, alla vista delle pattuglie, i partecipanti si sono dispersi nel tentativo di sottrarsi all’identificazione, ma grazie a una serie di riscontri investigativi, le indagini hanno permesso di ricostruire i fatti e di identificare i principali responsabili.

Nel corso degli scontri, tre tifosi della squadra locale hanno riportato lievi lesioni, pur senza formalizzare alcuna denuncia. Gli approfondimenti successivi hanno tuttavia permesso di raccogliere elementi utili a confermare il loro coinvolgimento negli eventi e le conseguenze fisiche riportate.

Quindi dei 21 denunciati, 13 risultano appartenere alla tifoseria del Monastir 1983, mentre 8 sono sostenitori della squadra ospite.

Le indagini sono tuttora in corso, con l’obiettivo di individuare eventuali ulteriori soggetti coinvolti e di accertare le singole responsabilità.

Parallelamente, i nominativi dei tifosi deferiti verranno trasmessi alla Questura di Cagliari, che valuterà l’applicazione del Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive, il cosiddetto Daspo, per impedire ai soggetti coinvolti di assistere a future competizioni calcistiche.

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