Kiev, 21 Feb 2025 - Gli Stati Uniti si rifiutano di co-sostenere una bozza di risoluzione dell'Onu sui tre anni dall'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca e che sostiene l'integrità territoriale di Kiev e condanna l'aggressione russa. Ne dà notizia in esclusiva l'agenzia britannica Reuters citando tre fonti diplomatiche. La bozza di risoluzione per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, visionata da Reuters, condanna l'aggressione russa e riafferma l'impegno “alla sovranità, all'indipendenza, all'unità e all'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Una delle fonti ha spiegato che “negli anni precedenti, gli Stati Uniti hanno costantemente co-sponsorizzato tali risoluzioni a sostegno di una pace giusta in Ucraina”, ha detto giovedì una delle fonti, che come le altre ha chiesto l'anonimato per discutere questioni delicate. La prima fonte diplomatica ha detto a Reuters che la risoluzione è stata sponsorizzata da più di 50 Paesi, rifiutandosi di identificarli. Un portavoce della missione diplomatica statunitense presso le Nazioni Unite a Ginevra non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. Una seconda fonte diplomatica, che ha richiesto l'anonimato, ha dichiarato: “Per ora, la situazione è che loro (gli Stati Uniti) non firmeranno”.
Gli Stati Uniti si oppongono all'idea di definire la Russia "aggressore" in una dichiarazione del G7 nel terzo anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, rischiando di far fallire una tradizionale dimostrazione di unità. Lo scrive il Financial Times. Gli inviati degli Stati Uniti hanno sollevato obiezioni all'espressione "aggressione russa" e a descrizioni simili utilizzate dai leader del G7 dal 2022 per descrivere il conflitto, hanno affermato i funzionari occidentali. "Gli americani stanno bloccando quel linguaggio, ma ci stiamo ancora lavorando e speriamo in un accordo", ha aggiunto il funzionario. Anche la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice virtuale del G7 di lunedì non è stata ancora concordata, hanno affermato i funzionari. Le principali economie mondiali hanno tradizionalmente rilasciato una dichiarazione di sostegno il 24 febbraio, giorno in cui tre anni fa è iniziata l'invasione su vasta scala. L'aggressione della Russia, ad esempio, è stata menzionata cinque volte nella dichiarazione dei leader del G7 l'anno scorso. Secondo due fonti a conoscenza della questione, l'insistenza dell'amministrazione Trump nell'ammorbidire il linguaggio riflette un più ampio cambiamento nella politica statunitense, che mira a descrivere la guerra come "conflitto ucraino".
“L'Ucraina è una democrazia, la Russia di Putin no”, ha assicurato un portavoce dell'Unione Europea, interpellato giovedì dopo che Donald Trump ha definito Volodymyr Zelensky un ‘dittatore’. “Zelensky è stato legittimamente eletto in elezioni libere, eque e democratiche”, ha aggiunto il portavoce della Commissione europea, Stefan de Keersmaecker, durante un briefing con la stampa.
"Lunedì 24 febbraio ricorre il terzo anniversario dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia. Ho deciso di essere a Kiev per quell'occasione, con Ursula von der Leyen per riaffermare il nostro sostegno all'eroico popolo ucraino e al presidente democraticamente eletto Volodymyr Zelensky". Lo annuncia su X il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.
L'amministrazione di Donald Trump mira ormai a "liberarsi di Volodymyr Zelensky" come presidente dell'Ucraina e starebbe già lavorando alla scopo. Lo scrive oggi il britannico Economist, evocando quale possibile successore il nome del generale Valery Zaluzhny, ex popolare comandante delle forze ucraine silurato a suo tempo da Zelensky e spedito a Londra come ambasciatore. L'Economist cita poi un sondaggio secondo cui il presidente attuale risulta al 52% dei consensi, suo minimo storico dopo essere stato al 90%. E verrebbe travolto da Zaluzhny col 65% dei voti contro il 30 in un'ipotetica sfida elettorale a due.
L'incontro di qualche giorno fa a Riad è servito a verificare se la Russia voglia davvero mettere fine alla guerra in Ucraina. A riferirlo è stato il capo della diplomazia statunitense, Marco Rubio, che in Arabia Saudita aveva visto il suo omologo Serghei Lavrov. "Non posso ancora rispondere alla domanda se sono seri riguardo alla pace", ha affermato il segretario di Stato americano in un'intervista trasmessa dal social network X, "l'unica cosa che abbiamo concordato è che parleremo di pace".
Rubio ha definito ingiuste le critiche degli alleati tradizionali degli Stati Uniti per la scelta di Donald Trump di avviare i contatti con la Russia senza consultare Kiev o l'Unione Europea. Gli Usa hanno parlato con gli ucraini "durante tutto questo processo", ha assicurato Rubio, e "ho incontrato cinque ministri degli Esteri dell'Ue" prima e dopo i colloqui di Riad. Rubio ha anche difeso la sua amministrazione dalle critiche lanciate a Trump dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Dovrebbe esserci un po' di gratitudine", ha detto, e accusare il presidente Trump di vivere 'in una realtà di disinformazione' come ha fatto Zelensky "è molto controproducente".
L'amministrazione Trump ha consegnato all'Ucraina una bozza "migliorata" di un accordo sui minerali, dopo che Volodymyr Zelensky ha respinto la proposta iniziale. L'ha riferito Axios, citando fonti statunitensi e ucraine.
Diversi collaboratori di Zelensky stanno sollecitando la firma della proposta aggiornata per evitare ulteriori scontri con Trump, che si è detto insoddisfatto del rifiuto iniziale del leader ucraino, e per continuare ad alimentare il sostegno statunitense a Kiev.
Devono abbassare i toni, guardare con attenzione e firmare l'accordo”, ha dichiarato con arroganza, solita di questa amministrazione americana, Mike Waltz, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, in un'intervista a Fox News. Le reazioni dell'Ucraina all'accordo sui minerali e al modo in cui Trump sta portando avanti i colloqui di pace sono semplicemente inaccettabili, ha detto Waltz, considerando tutto ciò che gli Stati Uniti hanno fatto per l'Ucraina.
I commenti di Waltz arrivano un giorno dopo che Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono scambiati insulti, con Trump che ha definito Zelensky un dittatore e Zelensky che ha detto che il presidente degli Stati Uniti vive in una bolla di disinformazione e vomita argomenti da Mosca. Tuttavia, Waltz ha affermato che le differenze degli Stati Uniti con l'Ucraina non sono inconciliabili: “Il Presidente ha anche detto quanto ama il popolo ucraino”.
L'Ucraina e i leader europei si sono lamentati di essere stati esclusi dai colloqui di pace iniziati dopo che Trump e il Presidente russo Vladimir Putin si sono parlati per telefono la scorsa settimana. Waltz ha negato che gli alleati degli Stati Uniti e l'Ucraina non siano stati consultati. “C'è un termine per questo in diplomazia. Si chiama “shuttle diplomacy”, perché portare tutti al tavolo contemporaneamente non ha funzionato in passato”, ha detto. “Quindi abbiamo coinvolto una parte, abbiamo coinvolto l'altra parte e poi avremo un processo che andrà avanti sotto la direzione e la leadership del Presidente Trump”.
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