Kiev, 22 Feb 2025 - Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky e il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin "dovranno parlarsi" per porre fine al conflitto.
Ad affermarlo è il presidente degli Stati Uniti, l’ormai fuori di testa, e si vede quando viene inquadrato nei primi piani, Donald Trump. "Il presidente Putin e il presidente Zelensky dovranno parlarsi. Perché sapete cosa? Vogliamo porre fine al massacro di milioni di persone", ha detto Trump alla Casa Bianca.
"Zelensky firmerà l'accordo" con gli Stati Uniti sulle terre rare come parte dello sforzo per porre fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americana, Mike Waltz, alla convention dei conservatori a Washington.
"Lo vedrete nei prossimi giorni", ha assicurato. "Non saremmo mai riusciti ad arrivare a questo punto nei negoziati sull'Ucraina se non fosse stato per Donald Trump", ha aggiunto, "l'ho sentito dire anche da Vladimir Putin e Volodmyr Zelensky mentre erano al telefono con il presidente".
E per far passare in secondo piano la visita a Kiev lunedì prossimo dei vertici europei e subito dopo anche il premier spagnolo “La Russia si sta preparando a dichiarare una presunta ‘vittoria’ nella guerra contro l'Ucraina entro la ‘data tonda’ - il 24 febbraio 2025, terzo anniversario dell'inizio della guerra su larga scala. Inoltre, questi piani potrebbero includere anche una ‘vittoria russa sulla Nato’, dato che la propaganda moscovita ha a lungo descritto la guerra contro l'Ucraina come una guerra contro l'Alleanza.
I servizi speciali dello Stato aggressore della Russia sono stati istruiti dai leader del Cremlino a sfruttare al massimo l'intensificazione degli sforzi diplomatici della nuova amministrazione statunitense per porre fine alla guerra russo-ucraina e l'incontro bilaterale delle delegazioni statunitense e russa in Arabia Saudita il 18 febbraio 2025 in campagne informative e psicologiche sovversive. Uno degli obiettivi principali delle nuove metodologie di propaganda del Cremlino è quello di coprire lo status di aggressore e criminale di guerra isolato dal mondo civilizzato con il mantello di un “lato costruttivo del conflitto” presumibilmente pronto per una soluzione pacifica”. È quanto si legge sul canale Telegram della direzione dell'intelligence della Difesa ucraina.
Gli Stati Uniti hanno proposto una risoluzione alle Nazioni Unite sul conflitto in Ucraina che omette ogni menzione sull'integrità del territorio di Kiev occupato dalla Russia. Lo riferiscono fonti diplomatiche.
Il testo ucraino-europeo sottolinea invece la necessità di raddoppiare gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra quest'anno, prendendo in considerazione diverse iniziative a tal fine, ma si fa anche un preciso riferimento alla responsabilità della Russia per l'invasione e alla "integrità territoriale di Kiev". Il testo ribadisce anche le precedenti richieste dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite per un ritiro immediato e incondizionato delle truppe russe dall'Ucraina. Il testo predisposto da Washington chiede una "rapida fine del conflitto" senza tuttavia menzionare l'integrità territoriale di Kiev, ed è stato accolto dall'ambasciatore di Mosca presso le Nazioni Unite Vassily Nebenzia come "una buona mossa", ma ha sottolineato che non affronta le "radici" del conflitto.
Infine il primo pregiudicato americano che siede nella stanza ovale Usa, con il presidente ucraino vuole fare come ha proposto di essere deportato in Francia, ma la questa nazione non sa niente. Poi vuole mettere nel sacco la pelle dell’orso senza averlo prima ucciso. E conoscendo Zelensky non si arrenderà ma sicuramente si presenterà alle prossime elezioni che a questo punto, vista l’acredine di Trump contro di lui, e che si è permesso di contestarlo in modo brutale, come solo un pazzo può fare, ma sotto sotto tratta con lui per vantaggi economici e sfruttamento delle materie prime che giacciono nel sottosuolo ucraino, e probabilmente, visti gli ultimi sondaggi indipendenti, vincerà con ampio margine.
Quindi "il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha pochi, se non nessuno, sostenitori nella cerchia ristretta del presidente Trump, e il peggioramento dei rapporti tra i due rischia di indebolire la posizione di Kiev nei colloqui di pace con la Russia": lo scrive il New York Post sottolineando che "una fonte vicina a Trump suggerisce che la soluzione migliore per Zelensky e per il mondo è che vada immediatamente in Francia".
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