Kiev, 23 Feb 2025 - Un attacco russo sulla città ucraina centromeridionale di Kryvyi Rih ha causato un morto e quattro feriti, rendono noto le autorità locali citate dai media di Kiev. Il capo dell'amministrazione militare della città natale del presidente Volodymyr Zelensky, Oleksandr Vilkul, ha spiegato su Telegram che nel raid sono stati danneggiati almeno 12 edifici residenziali e un sito di infrastrutture civili.
Anche attacchi da parte delle forze armate del criminale di Guerra Putin sono stati lanciati ieri sera contro la capitale ucraina Kiev e Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riportano i media ucraini. In entrambe le città si sono udite esplosioni e la difesa aerea è al lavoro.
Lo hanno riferito il capo del Consiglio di difesa di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, e il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, sui loro canali social. Il capo dell'amministrazione regionale di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, ha affermato che l'esercito russo ha attaccato Kryvyi Rih: "Le infrastrutture civili sono state danneggiate. Stiamo chiarendo se ci sono stati feriti". Un altro attacco è stato lanciato sulla regione di Odessa, dove 3 persone sono rimaste ferite.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky terrà oggi una conferenza stampa, alla vigilia del terzo anniversario dell'inizio della guerra.
Nel frattempo ottime notizie dall’Isola inglese: Il Regno Unito presenterà oggi un ampio pacchetto di sanzioni contro la Russia, ha riferito il ministro degli Esteri Lammy.
"Questo è anche il momento di dare un giro di vite alla Russia di Putin. Oggi ho intenzione di annunciare il più grande pacchetto di sanzioni contro la Russia dai primi giorni della guerra", ha dichiarato Lammy in un comunicato. Le misure vengono adottate in concomitanza dell'anniversario dell'invasione di Putin in Ucraina, che ricorre lunedì 24 febbraio.
Londra ribadisce l'impegno del suo Paese a fornire 3 miliardi di sterline (circa 3,6 miliardi di euro) all'anno a Kiev e la sua disponibilità a contribuire con truppe britanniche a un'eventuale forza di pace. Allo stesso tempo, si impegna a lavorare con i suoi alleati europei e statunitensi per raggiungere una pace “giusta e duratura”, "chiarendo che nulla può essere concordato sull'Ucraina senza l'Ucraina". Per Lammy si tratta di un "momento critico nella storia dell'Ucraina, del Regno Unito e dell'Europa nel suo complesso", poiché le ripercussioni della guerra si fanno sentire ben oltre il fronte, ad esempio con l'aumento dei prezzi dell'energia.
Nel terzo anniversario dell'invasione, ha ricordato che il suo Paese rimane unito all'Ucraina, non solo con il suo sostegno militare e umanitario, ma anche accogliendo i rifugiati e affrontando la minaccia posta da Putin all'intero continente.
Il pregiudicato presidente americano, tanto ammirato dalla camicetta nera italiana, che in fatto di condannati e ormai pregiudicati e pregiudicate al suo fianco non scherza e quindi non si vergogna dal momento che la questione morale nel suo partito non conta. Anzi più sporchi più belli, ha detto ieri sera "Rivogliamo i nostri soldi indietro". Lo ha detto Donald Trump in riferimento a quanto speso dagli Stati Uniti per sostenere l'Ucraina nella guerra con la Russia.
"Terre rare, petrolio, qualsiasi cosa possiamo ottenere", ha detto il presidente parlando al Cpac, riferendosi all'accordo sulle terre rare e altre risorse minerarie ucraine che Zelensky per ora non firma giudicandolo vessatorio. "Siamo vicini a un accordo" ha detto Trump: "Faremmo meglio a essere vicini a un accordo, perché è una situazione orribile".
Elon Musk ha negato l'intenzione degli Stati Uniti di interrompere l'accesso all'Ucraina ai terminali satellitari Starlink se non dovesse accettare l'accordo con Washington sulle risorse minerarie.
In un post su X in cui citava questa notizia, Musk ha commentato: "Questo è falso". Ha poi aggiunto che l'agenzia Reuters, che aveva dato l'indiscrezione, "sta mentendo. Sono secondi solo all'AP (Associated Propaganda) come bugiardi delle notizie".
Infine, nonostante le parole ricattatorie del pazzo americano, arrivato alla presidenza degli Usa, Volodymyr Zelensky non si fa ricattare da Tramp e da altri svendendo la sua nazione, non è disponibile al momento a firmare un accordo con gli Stati Uniti sullo sfruttamento di minerali e terre rare ucraini, dato da alcune fonti come in dirittura di arrivo: lo riferisce Sky News Uk, che citando fonti informate ucraine, scrive che a frapporsi all'intesa c'è una “serie di ostacoli problematici”. “L'accordo non è ancora pronto per la firma, c'è una serie di ostacoli problematici e il presidente non è disposto a firmarlo nella forma attuale della bozza” dice la fonte. “Ad oggi, la bozza di accordo non rispecchia un'intesa fra partner ma contiene solo un impegno unilaterale da parte dell'Ucraina”.
Se possibile, la nuova proposta di accordo sulle terre rare sottoposte dagli americani agli ucraini è ancora più dura della precedente. A scriverlo è il New York Times. Si pretendono da Kiev 500 miliardi di dollari, senza offrire in cambio nessuna delle garanzie richieste dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Nella bozza, datata 21 febbraio, si chiede all'Ucraina di rinunciare alla metà dei suoi introiti derivanti dalle risorse naturali, inclusi minerali, gas e petrolio, nonché ai guadagni provenienti dai porti e da altre infrastrutture. Una richiesta simile era stata avanzata nella precedente versione del 14 febbraio, respinta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky perché non conteneva alcuna garanzia sulla sicurezza.
Gli ucraini vedono l'intesa come un modo per persuadere il presidente americano Donald Trump a fornire ulteriore supporto al suo sforzo bellico, nonché garanzie contro future aggressioni russe se fosse stato raggiunto un accordo di pace. Il nuovo documento, sottolinea il Nyt, non offre nulla di tutto questo.
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