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Lo strappo dell’America, all’Onu vota con Mosca e non menziona l’invasione russa

New York, 25 Feb 2025 – Gli Stati Uniti si sono astenuti, rettificando il voto all'inizio contrario (l'ambasciatrice ha spiegato che c'è stato un errore nell'uso del pulsante), sulla propria risoluzione presentata all'Assemblea generale dell'Onu. Come spiega la Cnn, la decisione degli Usa è arrivata a causa dei diversi emendamenti che hanno cambiato sostanzialmente il testo della risoluzione.

La bozza di risoluzione originale non definiva la Russia Stato aggressore né riconosceva l'integrità territoriale dell'Ucraina. Prima del voto, tuttavia, è stato aggiunto un paragrafo che riafferma l'impegno "per la sovranità, l'indipendenza, l'unità e l'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, che si estendono alle sue acque territoriali". Un altro emendamento ha cambiato il linguaggio da "lutto per la tragica perdita di vite umane durante il conflitto Russia-Ucraina" a "invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Federazione Russa".

La risoluzione redatta dagli Usa, ma modificata, è stata quindi adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Per contro l’amministrazione tossica mondiale di Trump, ha mostrato il suo vero volto: si è schierata con il criminale di guerra Putin e messa dichiaratamente contro l’Europa. Infatti, la risoluzione Usa è stata approvata con dieci voti a favore, zero contro e cinque astensioni, dopo che tutti gli emendamenti (sia quelli di Mosca che quelli degli europei con la Gran Bretagna) erano stati bocciati per ragioni procedurali o per il veto della Russia. Tra gli astenuti, la Francia e la Gran Bretagna due membri permanenti che avrebbero potuto usare il loro potere di veto.

La risoluzione americana è stata adottata col sostegno della Russia che, prima del voto, l'aveva definita "un passo nella giusta direzione". 

Il testo approvato si limita a chiedere "una rapida fine al conflitto" senza biasimare la Russia per l'invasione e non menziona l'aggressione russa.  "Apprezziamo quando già detto dal presidente Donald Trump, e cioè che il conflitto in Ucraina ha le sue ragioni profondamente radicate", aveva detto prima del voto l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia.

Nel giorno del terzo anniversario della guerra in Ucraina il presidente Donald Trump ha ricevuto alla Casa Bianca il presidente francese Emmanuel Macron. Secondo il magnate la guerra in Ucraina "si sta avvicinando alla conclusione". Secondo Trump il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy potrebbe recarsi presto negli Stati Uniti per firmare un accordo: "Sembra che ci stiamo avvicinando molto - ha dichiarato Trump ai giornalisti presenti in occasione del bilaterale con Macron. In mattinata Trump e Macron hanno preso parte ad una videoconferenza con gli altri leader del G7 per discutere della guerra.

“I team ucraini e statunitensi sono nelle fasi finali dei negoziati per l'accordo sui minerali. I negoziati sono stati molto costruttivi, con quasi tutti i dettagli chiave finalizzati. Siamo impegnati a completarlo rapidamente per procedere alla sua firma. Ci auguriamo che i leader degli Stati Uniti e degli Emirati Arabi Uniti lo firmino e lo approvino al più presto a Washington, per dimostrare il nostro impegno per i decenni a venire”. Lo scrive la vicepremier ucraina Olha Stefanishyna in un secondo post su X, dopo averne scritto uno simile nelle ore precedenti e averlo cancellato poco dopo.

Infine “l'Europa è qui per rafforzare l'Ucraina in questo momento critico. Posso annunciare che un nuovo pagamento da 3,5 miliardi di euro per l'Ucraina arriverà già a marzo”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento ieri a Kiev. 

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