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L’Europa decide il riarmo, l’Ucraina scende a patti con Trump.

Bruxelles, 7 Mar 2024 - I capi di Stato o di Governo dell'Ue - esclusa l'Ungheria - hanno approvato cinque condizioni per la pace in Ucraina. 

"In vista del nuovo slancio dei negoziati che dovrebbe condurre a una pace così globale, giusta e duratura, il Consiglio europeo sottolinea l'importanza dei seguenti principi: a) non possono esserci negoziati sull'Ucraina senza l'Ucraina; b) non possono esserci negoziati che incidano sulla sicurezza europea senza il coinvolgimento dell'Europa. La sicurezza dell'Ucraina, dell'Europa, transatlantica e globale sono interconnesse; c) qualsiasi tregua o cessate il fuoco può aver luogo solo come parte del processo che porta a un accordo di pace globale; d) qualsiasi accordo del genere deve essere accompagnato da solide e credibili garanzie di sicurezza per l'Ucraina che contribuiscano a scoraggiare future aggressioni russe; e) la pace deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".

La Commissione europea presenterà entro il prossimo Consiglio europeo del 20 e 21 marzo le sue proposte dettagliate già annunciate con il piano "ReArm Europe", per il finanziamento degli investimenti e facilitare gli acquisti congiunti e la cooperazione tra gli Stati membri allo scopo di rafforzare il settore della difesa europea. 

Lo ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles dedicato alla Difesa Ue e all'Ucraina. Von der Leyen ha annunciato anche che la Commissione presenterà più tardi un "Omnibus" (una proposta con modifiche di più atti legislativi comunitari) per la semplificazione degli oneri amministrativi e burocratici nel settore della Difesa, e ha confermato che il 19 marzo verrà presentato l'atteso "Libro bianco" sempre sul settore della Difesa.

"Questo è un momento memorabile per l'Europa: oggi abbiamo dimostrato che l'Unione europea è pronta alla sfida, costruendo l'Ue della difesa ed ergendosi spalla a spalla con l'Ucraina. Perché alla fine, ciò che tutti noi vogliamo, meritiamo e per cui lavoriamo è la pace, e la sicurezza". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, durante la conferenza stampa al termine del vertice straordinario di Bruxelles, sintetizzando l'esito della discussione tra i capi di Stato e di governo. 

Costa ha anche spiegato in modo efficace la messa nell'angolo dell'Ungheria, che non ha voluto firmare il testo del Consiglio europeo sull'Ucraina, facendo mancare l'unanimità necessaria per le conclusioni formali e costringendo gli altri governi a sottoscrivere un testo a 26, che comunque esprime chiaramente la loro posizione. Tra i Ventisette, ha detto Costa rispondendo a un giornalista in spagnolo "tutti vogliono la pace; la differenza è che 26 paesi credono al percorso per la pace attraverso il rafforzamento delle capacità di difesa dell'Ucraina. L'Ungheria si è isolata da questo consenso, ed è rimasta sola. Un paese isolato non crea una divisione. I Ventisei continuano uniti, con una posizione comune, e continueranno ad appoggiare l'Ucraina, come abbiamo fatto dal primo giorno, il 24 febbraio 2022. E così continueremo", ha assicurato il presidente del Consiglio europeo. Rispondendo a una domanda su quanto questa divisione possa indebolire l'Europa, Costa, ha ricordato che comunque che dal 2022 l'Ue è stata in grado di approvare 16 pacchetti di sanzioni contro la Russia.

Vladimir Putin è un "imperialista revisionista", ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del Consiglio europeo straordinario a Bruxelles, in conferenza stampa, commentando le parole del presidente russo che lo ha paragonato a Napoleone. 

"Ha commesso un errore storico", ha affermato Macron parlando di Putin: "Napoleone stava guidando delle conquiste. L'unica potenza imperiale che vedo oggi in Europa si chiama Russia", ha aggiunto il capo dell'Eliseo. "Putin è un imperialista revisionista della storia e dell'identità dei popoli", ha aggiunto.

''I team ucraino e americano hanno ripreso a lavorare e speriamo che la prossima settimana avremo un incontro significativo''. Lo ha scritto su 'X' il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver partecipato a Bruxelles al Consiglio europeo straordinario. ''Sono grato per tutto il supporto'' ricevuto, ha scritto Zelensky sottolineando che ''gli ucraini apprezzano davvero che in un periodo di così grandi emozioni nella politica globale, l'integrità europea sia preservata e l'Europa stia davvero cercando di fare la cosa giusta''.

Secondo la corrispondente della Casa Bianca di Fox News l'incontro tra Ucraina e Stati Uniti dovrebbe aver luogo martedì della prossima settimana in Arabia Saudita. "Rubio, Witkoff, Waltz vanno a Riad martedì per incontrare gli ucraini, tra cui Yermak" (braccio destro di Zelensky), ha scritto Jacqui Heinric su X.

Funzionari britannici hanno avuto colloqui mercoledì con circa 20 Paesi, per lo più europei e del Commonwealth, interessati a contribuire alla cosiddetta “coalizione dei volenterosi” per sostenere l'Ucraina: lo scrive Reuters citando una fonte governativa. Il Primo Ministro Keir Starmer ha annunciato domenica che la Gran Bretagna, la Francia e alcune altre nazioni avrebbero formato una coalizione per elaborare piani per offrire sostegno all'Ucraina nel caso di un accordo di pace per porre fine alla guerra contro la Russia. Il funzionario non ha voluto precisare quali altri Paesi abbiano mostrato interesse ad offrire sostegno, ma ha detto che: “Questo dimostra la volontà della coalizione dei volenterosi di riunirsi e il desiderio di diversi Paesi di fare la loro parte”. “È ancora una fase iniziale e la situazione è molto fluida”. 

Nonostante i tentativi di corruzione portati avanti da parte dell’Amministrazione del pregiudicato americano, i leader dell'opposizione ucraina Petro Poroshenko e Yuliia Tymoshenko hanno respinto l'idea di indire elezioni in tempo di guerra, dopo che Politico ha riferito di contatti tra loro e funzionari statunitensi e sulla scia del presidente Donald Trump che ha definito il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky un “dittatore” per non averne indette.
L'ex presidente Poroshenko ha dichiarato giovedì che la sua squadra stava lavorando con i “partner” statunitensi per mantenere il sostegno all'Ucraina, ma ha aggiunto di essere contrario a un'elezione di guerra. In una dichiarazione scritta pubblicata su Telegram, Poroshenko ha detto che le elezioni dovrebbero avvenire solo dopo che la pace è stata stabilita. Ha aggiunto che il voto dovrebbe svolgersi entro e non oltre 180 giorni dalla fine della guerra. L'ex prima ministra Yuliia Tymoshenko ha dichiarato che il suo team “sta parlando con tutti i nostri alleati che possono contribuire a garantire una pace giusta il prima possibile” e ha affermato che le elezioni non dovrebbero svolgersi prima che questa sia stata raggiunta.

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