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Senza tregua. Bombe israeliane su Gaza, almeno 418 morti. Più di 130 erano bambini.

Gaza, 19 Mar 2024 – Ieri è ripreso lo sterminio, da parte dell’esercito israeliano agli ordini del criminale di guerra Netanyahu, dei palestinesi. Infatti ieri sono ripresi i bombardamenti a tappetto sul quel po’ che era rimasto in piedi nella martoriata terra di Palestina. E ieri, infatti, oltre 40.000 manifestanti sono scesi in piazza a Tel Aviv per protestare contro il "dittatore" Bejamin Netanyahu e contro la sua decisione di licenziare Ronen Bar, il capo dello Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani. Lo riferisce The Times of Israel descrivendo la manifestazione di ieri sera, con una folla superiore al previsto, che accusava il leader di "abbandonare la nazione per salvaguardare i suoi interessi politici". Riferendosi a Netanyahu, i manifestanti - scrive la testata - hanno scandito cori contro il "Signor Abbandono" e gridato che "è giunto il momento di rovesciare il dittatore". La manifestazione, "che sembra essere una delle più grandi contro il governo degli ultimi mesi", scrive ancora il giornale, è avvenuta mentre Israele riprende i combattimenti nella Striscia di Gaza. Una decisione che da molti è stata vista come l'ennesimo tentativo del premier di sabotare le trattative per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e cercare di rafforzare l'estrema destra al governo. Per la folla, Netanyahu starebbe ancora una volta cercando di rafforzare il suo potere e ridurre il dissenso interno, allontanando persone non completamente allineate alle sue posizioni.  Il licenziamento di Bar, per ora solo annunciato dal premier, dovrà comunque essere votato dal gabinetto di governo che si terrà in settimana. Se dovesse essere approvato, Bar sarebbe il primo direttore dell'agenzia licenziato nei 77 anni di storia di Israele. Tra gli ex alti funzionari che hanno preso la parola durante la manifestazione c'è stato anche Tamir Pardo, già a capo del Mossad. Dopo aver accusato il primo ministro di aver messo Israele sulla strada dell'autodistruzione, "non perdoneremo e non dimenticheremo l'abbandono della difesa del Paese", ha aggiunto Pardo definendolo "un pericolo chiaro e attuale per la sicurezza della nazione".

Oltre le quasi 500 vittime di ieri, nella striscia di Gaza gli attacchi israeliani di questa notte hanno colpito Khan Yunis e Rafah e hanno causato almeno 14 morti, dice l'emittente araba Al Jazeera.

E come si è appreso, sono almeno 404 i morti e 562 i feriti a causa dei nuovi raid israeliani che hanno colpito la Striscia di Gaza. Questa la stima che arriva dal ministero della Salute di Gaza. 

“Oltre 130 bambini e molte donne” sono state uccisi dai raid israeliani della scorsa notte nella Striscia di Gaza, ha precisato alla Cnn il portavoce della Protezione civile dell'enclave palestinese, Mahmoud Basal, dopo che le autorità hanno riferito di più di 400 morti e 562 feriti. “Ci troviamo in una situazione molto difficile e i nostri sforzi di protezione medica e civile non sono in grado di rispondere alla portata della catastrofe”, ha aggiunto Basal. Già il direttore dell'ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya, ha riferito di ospedali “completamente pieni” e senza i mezzi necessari per curare i numerosi feriti.

Hamas ha accusato il premier israeliano Benjamin Netanyahu di usare la guerra a Gaza come "ancora di salvezza" politica. Israele ha ripreso a bombardare massicciamente la Striscia mentre in patria il capo del governo è sotto pressione per il mancato rilascio di altri ostaggi e per aver annunciato l'intenzione di licenziare il capo dello Shin Bet.

La Tunisia ha condannato fermamente l'"aggressione sionista" condotta ieri dall'esercito israeliano in diverse zone della Striscia di Gaza. Il ministero degli Esteri di Tunisi, che ha definito l'attacco "barbarico", ha parlato di una "flagrante violazione" dell'accordo di cessate il fuoco e un "totale rifiuto" dei principi del diritto umanitario internazionale. "Queste azioni -si legge in un comunicato -, rappresentano un tentativo di sabotare gli sforzi per la de-escalation e un intento deliberato di destabilizzare la regione". "La persistenza dell'entità sionista nella sua 'guerra di sterminio' contro il popolo palestinese, sotto gli occhi della comunità internazionale, dimostra la sua incapacità di annientare il diritto palestinese all'autodeterminazione", prosegue la nota: "Più i massacri si moltiplicano, più si intensifica la determinazione del popolo palestinese a resistere e liberare la propria terra".   Pur riaffermando il suo impegno per l'attuazione della legittimità internazionale, la Tunisia chiede una mobilitazione globale per porre fine a questi "orribili massacri" e "ribadisce il suo sostegno al popolo palestinese nella sua lotta per stabilire uno Stato indipendente in tutto il territorio palestinese, con al-Quds come capitale".

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