Cagliari, 11 Apr 2025 - La Cina ha rialzato i sui contro dazi sulle importazioni dei beni Usa dall'84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Dopo un'apertura in rialzo le Borse europee virano in negativo dopo che Pechino ha annunciato contro dazi al 125% nei confronti dei prodotti americani. Milano cede lo 0,78%, Francoforte lo 0,73%, Parigi perde lo 0,35% e Londra oscilla sulla parità.
Mentre la guerra dei dazi innescata dal presidente Usa Donald Trump diventa più aspra contro la Cina e segna per un attimo il passo contro l'Ue, Xi Jinping porge la mano all'Europa con l'idea inedita di creare un asse contro le "prepotenze unilaterali" (degli Usa, naturalmente). La Cina "considera l'Ue come una delle componenti essenziali di un mondo multipolare ed è una nazione che supporta esplicitamente l'unità e lo sviluppo dell'Europa", ha detto oggi Xi ricevendo il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez a Pechino. "La costruzione di una partnership sino-europea incentrata su pace, crescita, riforme e civiltà ha un'importanza pratica fondamentale", ha continuato, sostenendo che Cina e Ue "devono mantenere il loro posizionamento di partner e continuare a perseguire una cooperazione aperta". La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha parlato martedì con il primo ministro cinese Li Qiang, mentre il capo del commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato mercoledì con il ministro del Commercio cinese Wang Wentao. Durante una videochiamata, Wang e Sefcovic hanno concordato di "avviare immediatamente i negoziati sui compromessi di prezzo per i veicoli elettrici, oltre a discutere la cooperazione negli investimenti dell'industria automobilistica tra Cina e Ue", secondo un comunicato di ieri del ministero del Commercio cinese. Un eventuale asse tra i due estremi dell'Eurasia potrebbe saldarsi attorno a metà dell'anno. Oggi il South China Morning Post, giornale di Hong Kong di proprietà di Alibaba, ha rivelato - citando cinque fonti informate - che il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la stessa Von der Leyen sarebbero orientati a recarsi a Pechino per incontrare Xi a luglio. Si tratterebbe di un secondo Vertice Ue-Cina. A evidenziare l'interesse di Bruxelles per procedere rapidamente su questa linea, il fatto che i capi dell'Unione sarebbero disposti a rinunciare alla prassi, che prevederebbe di tenere questo incontro in Europa, pur di accelerare l'incontro alla luce del fatto che Xi non vuole viaggiare nel Vecchio Continente quest'anno.
Cina e Unione europea dovrebbero non solo salvaguardare "i propri diritti e interessi legittimi", ma anche "l'equità e la giustizia internazionale, le norme e l'ordine internazionale", tenendo conto che "non c'è alcun vincitore in una guerra dei dazi e andare contro il mondo porterà all'isolamento".
È quanto ha detto il presidente Xi Jinping nell'incontro avuto oggi a Pechino con il premier spagnolo Pedro Sanchez, nel resoconto della Xinhua. Le due parti "dovrebbero continuare a consolidare il fondamento politico di sostegno, di fiducia e di rispetto reciproci".
Il presidente cinese ha lanciato un invito affinché la Cina e l'Ue resistano insieme a quello che definisce bullismo unilaterale.
L'Ue è pronta a introdurre "una tassa sui ricavi pubblicitari digitali" che colpirebbe le Big Tech, se i negoziati con Donald Trump per raggiungere un'intesa commerciale dovessero fallire. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un'intervista al Financial Times.
Durante la tregua di 90 giorni sui dazi, Bruxelles cercherà un accordo "pienamente equilibrato" con Washington. La leader tedesca ha escluso la possibilità di rivedere le norme chiave Ue sul digitale (il pacchetto Dsa-Dma) o il regime dell'Iva. "Questi aspetti non rientrano nel negoziato perché sono decisioni sovrane", ha evidenziato.
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