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Fede, devozione e tradizione: tutto pronto per la 369ma Festa di Sant’Efisio.

Cagliari, 24 Apr 2025 - Diciassette traccas, 70 gruppi di devoti a piedi per un totale di 2.800 persone in abito tradizionale, 32 gruppi di cavalieri su oltre 200 cavalli, 56 miliziani divisi in quattro plotoni, 4 binomi dell'esercito in uniforme d'epoca, 80 suonatori di launeddas divisi in cinque gruppi.

Sono i numeri della processione del 1° maggio, momento solenne della 369esima Festa di Sant'Efisio. A contorno, migliaia di fedeli che aspetteranno il passaggio del Santo e potranno seguire il cocchio dorato nel cammino verso le tappe successive del pellegrinaggio. E, ancora, una serie di appuntamenti collaterali che andranno avanti sino al 4, giorno del rientro di Efisio nella sua chiesa di Stampace entro la mezzanotte per lo scioglimento del voto.

Una macchina organizzativa in moto da tempo, come ha ricordato il sindaco Massimo Zedda durante la conferenza stampa di presentazione della Festa, questa mattina a Palazzo Bacaredda: “Dall'allestimento delle tribune all'organizzazione dei gruppi e degli appuntamenti collaterali alla processione, tutto il Comune è al lavoro da mesi per la riuscita della Festa. Ha un profondissimo valore religioso, ma è anche l'occasione per mostrare e far conoscere la devozione, le tradizioni, i colori, la varietà degli abiti, le musiche della Sardegna alle tante persone e ai tanti turisti che potranno assistere per la loro prima volta a un momento importantissimo per Cagliari e tutta l'Isola”.

Una festa di popolo, che si ripete nella sua solennità e nella sua compostezza. Fedeli alla promessa, unite nella tradizione, sono numerose le subregioni della Sardegna a essere rappresentate dai devoti a piedi: l'alto Oristanese, l'Anglona, la Barbagia di Belvì e quelle di Nuoro, Ollolai e Seulo, il Barigadu, il Campidano di Cagliari e quello di Oristano, la Gallura, il Goceano, il Guilcier, l'Iglesiente, il Logudoro, il Mandrolisai, il Marghine, la Marmilla, Monteacuto, Nurra/Turritano, l'Ogliastra, il Parteolla, la Romangia, il Sarcidano, il Sarrabus, il Sinis, il Sulcis e la Trexenta.

Presenti alla conferenza stampa il capo di gabinetto dell'assessorato regionale al Turismo Carla Medau, i sindaci di Capoterra, Villa San Pietro e Pula, il presidente dell'Arciconfraternita di Sant'Efisio Andrea Loi, il presidente dell'Isre Stefano Lavra, monsignor Ferdinando Caschili, vicario generale della Diocesi (“Questa di Sant'Efisio è una festa di strada, di cammino”, ha sottolineato,”ed è proprio questo il senso che Papa Francesco ha voluto dare al Giubileo 2025 con Pellegrini di speranza”) l'Alter Nos Marzia Cilloccu e il direttore artistico Ottavio Nieddu.

“Il nostro ringraziamento”, ha ribadito l'assessora alla Cultura, spettacolo e turimo Maria Francesca Chiappe, “va agli uffici del Comune e all'organizzatore Ottavio Nieddu: questo è un lavoro corale, che richiede attenzione e impegno. Ma è tutto pronto e il primo maggio accoglieremo il Santo”

Per le iniziative che scandiscono l’attesa per la festa e i giorni successivi, prima del suo rientro in città, sono diversi gli eventi di alto valore culturale e musicale: Cagliari diventa così scenario che contribuisce a divulgare alcune tra le più importanti espressioni etnografiche, etnomusicali e coreutiche del patrimonio immateriale isolano di tradizione orale.

Già sabato 26 aprile, al Museo Etnografico sardo in piazza Arsenale, in occasione dell'inaugurazione della mostra di selezione di strumenti musicali della Collezione Don Giovanni Dore e della mostra della gioielleria sacra e devozionale in Sardegna, con una selezione dei pezzi più preziosi e significativi della Collezione Regionale Luigi Cocco, organizzata dall’Isre (Istituto Superiore Etnografico della Sardegna), dalle 17 si terrà la lezione aperta del professor Marco Lutzu, docente di etnomusicologia dell’Università di Cagliari che presenterà i diversi generi di musica tradizionale sarda che potranno essere apprezzati in occasione della processione e degli eventi collaterali connessi alla Festa.

Il 30 aprile, in piazza del Carmine, ore 21, il concerto dello storico gruppo cagliaritano dei Sa Ratapignata, fondato nel 1998, che di recente si sono nuovamente ritrovati sul palco dopo l'abbandono delle scene di qualche anno fa: riproporranno, in lingua sarda, i loro brani di grande successo nel caratteristico mix di stili, ritmi e sonorità particolarmente apprezzati in ambito regionale e in diversi festival internazionali.

Nel pomeriggio del 1 maggio, sempre in piazza del Carmine, a partire dalle 18 l'ormai consueto appuntamento con la Festa della tradizione: la serata, interamente dedicata al ballo rituale e alle danze di corteggiamento espresse in tutte le sue varianti, vedrà la partecipazione di 24 gruppi folkloristici, del maestro di launeddas Luigi Lai e di alcuni ospiti del panorama musicale tradizionale. In apertura, la cerimonia di consegna della targa “Toson d’oro di Sant’Efisio”, assegnata quest'anno al professor Marco Lutzu.

Il 2, 3 e 4 maggio gli appuntamenti si spostano all'interno del Palazzo Civico, in via Roma. Prima serata (ore 20) dedicata al canto popolare sardo, con riferimento in particolare ai canti della tradizione orale che costituiscono il principale patrimonio musicale e canoro del mondo femminile dell’isola. Secondo serata, sempre a partire dalle 20, con il canto a quattro, un viaggio con “tenore” e “cuncordu” che rappresentano una delle principali forme di tradizione orale della Sardegna. Il 4 maggio, giorno del rientro del Santo, sempre a Palazzo Civico ma a partire dalle 18, “La coralità sarda per Sant’Efisio”. Due ore, in attesa dell'arrivo a Cagliari della processione, in cui le otto corali che saluteranno il passaggio del Santo nelle principali vie del percorso daranno vita a un concerto di canti sacri e profani dei propri repertori musicali. Al termine del concerto, tutte le formazioni corali si posizioneranno nei luoghi stabiliti per salutare il passaggio del Santo con i goccius e i canti tradizionali del repertorio religioso. Com

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