"Diciamo che il passaggio a livello decisivo per il treno del Governo è tra il 17 e il 23 gennaio prossimo, quando nelle Commissioni competenti si votera' il federalismo fiscale.
Se la sbarra è alzata allora si va avanti, se è abbassata non resta che il voto". Sceglie una metafora ferroviaria, il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, per spiegare l'immediato futuro del Governo.
"Allora diciamo subito che novità non ce ne sono rispetto a quel che abbiamo già detto fin dalla metà di dicembre - spiega Calderoli che è andato a Ponte di Legno a trovare il leader Umberto Bossi - Abbiamo detto allora che a metà gennaio ci sarebbe stata la verifica per stabilire su quanti voti può contare il Governo.
Come Bossi ha ripetuto in questi giorni la via maestra sarebbe stata il voto anticipato ma abbiamo anche voluto ascoltare Berlusconi il quale ha ripetuto che i numeri ci sono. Certamente se i numeri saranno sufficienti si prosegue nel cammino riformista, se invece sono pochi e non bastano tutto si ferma e lo snodo è proprio tra il 17 e il 23 gennaio".
"Insomma - conclude il coordinatore delle segreterie della Lega Nord - o il treno del Governo è un Alta velocità e il federalismo passa oppure il convoglio si ferma davanti alle sbarre abbassate e a quel punto il suo cammino inevitabilmente si arresta. E' ovvio che sarà il presidente Napolitano a decidere per quel che riguarda il voto.
Ma dopo le sue parole, nel discorso di Capodanno, sulla esigenza assoluta di uno spedito cammino riformista è evidente che per votare il 27 marzo le Camere bisogna scioglierle entro il mese di gennaio".