I nostalgici ci sono in tutti i paesi del mondo. Ma mai tanti come in questa povera nazione che è l’Ukraìna, dove vi è, come in molti altri paesi dell’ex Unione Sovietica, una finta democrazia, una classe politica molto chiacchierata e dove vi è al potere un uomo voluto a tutti i costi dal despota russo Vladimir Putin, per ‘far fuori’ l’ex presidente che aveva un po’ democratizzato il paese e voleva entrare a far parte dell’Unione Europea. Ma nelle ultime elezioni, anche grazie alla rottura della pasionaria ukraina, Timoshenko, ora sotto processo per appropriazione indebita e corruzione, arrivata poi seconda con pochi voti di scarto dall’attuale presidente, Yuscenko, è stato battuto.
Ma alcuni contestatori degli stalinisti (non bisogna scordare che anche il primo ministro russo è un grande estimatore di Stalin e amante di Lenin e si racconta, infatti, che una statua di quest’ultimo facesse bella mostra nella sua residenza privata) dopo il posizionamento della nuova e controversa statua di Stalin inaugurata tra aspre polemiche lo scorso maggio nella cittadina ucraina di Zaporizhya, è stata fatta saltare in aria la notte scorsa. Lo ha reso noto la direzione del partito comunista locale.
Al momento dell'inaugurazione il primo monumento a Stalin nell'Ucraina post-sovietica, una statua alta oltre 2 metri che raffigurava l'ex dittatore dalla vita in su, aveva suscitato qualche polemica. E l’altra notte, hanno detto, "Un criminale si è introdotto nella sede regionale del partito comunista e ha piazzato una carica che è esplosa qualche minuto dopo", ha fatto sapere in un comunicato la direzione locale su iniziativa della quale era stato realizzato il monumento.
La statua è stata distrutta nell'esplosione che ha danneggiato l'edificio ma non ha fatto vittime. La settimana scorsa lo stesso monumento era stato danneggiato in un'azione rivendicata dall'organizzazione nazionalista Tryzoub.
Secondo il partito comunista locale la distruzione della statua è stato "un atto terroristico, una sfida da parte delle forze di estrema destra". L'Ucraina è divisa tra l'est russofilo e l'ovest nazionalista. Il presidente Viktor Yanukovich è considerato, appunto, vicinissimo a Mosca che senza quest’appoggio oggi non sarebbe al suo posto.