“L’approvazione della manovra finanziaria nei tempi previsti per il secondo anno consecutivo costituisce sicuramente un risultato positivo, unito alla previsione di cospicue risorse su alcuni driver fondamentali dello sviluppo”.
Questo il parere del Presidente degli industriali sardi, Massimo Putzu, all’indomani del via libera alla manovra da parte del Consiglio regionale.
“Si tratta certamente di un segnale importante da parte di Giunta e Consiglio in un momento particolarmente difficile. La crisi è lungi dall’essere conclusa e la fioca luce che intravvediamo ci dice che la fine del tunnel non è a portata di mano” – ha proseguito Putzu – “Seppure la finanziaria sia meno snella di quella inizialmente prevista e nel corso del dibattito in aula siano stati aggiunti vari interventi non propriamente strategici, nel complesso il giudizio è soddisfacente, soprattutto se guardiamo alle risorse stabilite a sostegno dell’istruzione, università e ricerca e innovazione”.
“Adesso si tratta di essere conseguente agli annunci, facendo sì che queste risorse e quelle per il piano straordinario per il lavoro e l’occupazione vengano utilizzate al meglio, evitando dispersioni e interventi a pioggia di limitato impatto”.
“Su istruzione, università, ricerca e innovazione abbiamo necessità di intervenire con “cure da cavallo” individuando pochi obiettivi specifici con azioni di rottura capaci di modificare la situazione attuale”.
“Come pure, per quanto riguarda lavoro e occupazione, si tratta di agire dando competitività al sistema produttivo e dei servizi regionali, in modo da sostenere l’occupazione non con assistenzialismo, ma attraverso attività stabili capaci di crescere”.
“Come Confindustria sarda ci aspettiamo in particolare che sia l’anno delle riforme e dei risultati” – ha concluso Putzu – “Delle riforme approvando le leggi e i piani relativi a istruzione e formazione, semplificazione, politiche giovanili e sanità, dopo due anni e mezzo di annunci che non si sono ancora tradotti in provvedimenti concreti”.
“Dei risultati, in termini di avvio dei cantieri delle infrastrutture strategiche e facenti parte dei piani regionali, di chiusura della partita sulle entrate e sul FAS regionale, di potenziamento della ricerca industriale e dell’innovazione tecnologica, di crescita di imprese manifatturiere e dei servizi, di riduzione della disoccupazione giovanile, di sviluppo della nostra industria turistica”.
“Ci attendiamo che sia anche l’anno in cui la Regione affronti con decisione il problema dell’energia. I “prezzi zonali” per il 2010 forniti dal GME ci dicono che in Sardegna l’energia è costata in media 73,51 €/MWh contro una media nazionale di 64,12, i 61,98 del Nord Italia e i 59,00 del Sud (escluse le Isole). Su questo fronte si tratta di poter contare su una incisiva politica energetica regionale capace di ridurre i costi, specie per le grandi industrie energivore, a partire da un chiaro sostegno al GALSI, alle energie alternative e all’efficienza energetica” ha precisato il leader degli industriali regionali.
“Per la Confindustria Sardegna questo sarà l’anno decisivo per capire se continueremo a inseguire i sogni o se parteciperemo a realizzarli”. Red