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Opposizione in piazza a Tirana, tre morti negli scontri con le forze dell’ordine

Tre persone sono morte negli scontri avvenuti oggi a Tirana tra i manifestanti dell'opposizione socialista e la polizia: lo ha detto alla emittente News 24 il direttore dell'ospedale militare di Tirana Sali Koceku, precisando che due sono stati uccisi da colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata.

Sono tre e sono tutti civili le persone uccise. Tra i feriti almeno 20 sono i manifestanti e 17 i poliziotti.

I manifestanti hano ripreso a lanciare sassi contro il palazzo di governo, e dagli agenti e le forze speciali schieratesi sono stati sparati alcuni colpi. Almeno due persone, secondo quanto trasmesso dalle tv albanesi sono state colpite. La situazione appare nel caos totale e finora non ci sono stati comunicazioni o interventi delle autorità per riportare la calma.

Gli agenti - schierati in forza nei pressi della centrale sede del governo, presso cui si era dato appuntamento il raduno, alle 14,00 - hanno risposto sparando gas lacrimogeni al lancio di oggetti e pietre da parte dei manifestanti: il bilancio provvisorio è di almeno un poliziotto ferito e di una macchina della polizia incendiata. Al grido di "Berisha vattene" e "Abbasso il governo" ha sfilato il corteo convocato dal leader dell'opposizione socialista e sindaco di Tirana, Edi Rama.

Inutili dunque, tanto il suo appello a non usara la violenza, quanto quello lanciato dall'Ambasciata americana.

L'opposizione socialista non ha mai accettato la vittoria di Berisha alle legislative di giugno 2009 e da allora boicotta di fatto i lavori parlamentari. I toni della crisi politica albanese si sono andati inasprendo nelle ultime settimane, dopo un affare di corruzione che ha portato alle dimissioni del vicepremier e ministro dell'Economia, Ilir Meta.

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