L'esplosione al gasdotto fra Egitto e Israele nella cittadina di El Arish è un atto di sabotaggio. Lo hanno detto fonti del governatorato del nord Sinai, spiegando che l'esplosione di questa mattina non ha provocato ne vittime ne feriti perché l'installazione è distante dal centro abitato. Le fonti hanno spiegato anche che l'incendio che è scoppiato dopo l'esplosione è stato domato.
L'attentato ha fatto saltare in aria il terminal e la condotta nell'area di Sheikh Zuwayed, a 10 chilometri dalla Striscia di Gaza.
"Dei sabotatori hanno approfittato della situazione relativa alla sicurezza e e fatto esplodere il gasdotto", ha annunciato un corrispondente tv, aggiungendo che c'è stata una grande esplosione; il cronista ha accusato i "terroristi" dell'esplosione.
Anche gli abitanti nell'area hanno riferito che c'è stata una grande esplosione e che ci sono fiamme nell'area di el-Arish, nel Sinai.
L'Egitto fornisce quasi il 40% del gas naturale ad Israele e a dicembre quattro aziende israeliane hanno firmato contratti ventennali del valore di 7,7 miliardi di euro per importare il gas.
Nei giorni scorsi Israele aveva avvertito del rischio che le crescenti proteste in Egitto potessero avere ripercussioni negative sul suo fabbisogno energetico.