Dall'inchiesta napoletana su un giro di squillo emergono telefonate ed sms della soubrette Sara Tommasi, tra cui una serie di messaggi vsempre più incalzanti e dal tono iroso al premier Silvio Berlusconi, tutti rimasti senza risposta.
L'ex concorrente dell'Isola dei Famosi sarà convocata dai pm, ma non prima della prossima settimana: e in ogni caso - frena il procuratore capo, Giovandomenico Lepore - "non è detto che ci sia qualcosa collegato alle indagini di Milano". L'inchiesta napoletana è centrata sul vorticoso giro di contatti che Vincenzo Saiello, detto "Bartolo", impresario e presunto organizzatore di incontri sessuali a pagamento, ha con alcuni suoi collaboratori e con la soubrette Sara Tommasi.
Bartolo e i suoi emissari parlano, ad esempio, di presunte auto della scorta di Berlusconi che sarebbero state viste da due di loro recarsi a prendere la Tommasi a Roma. Una circostanza seccamente smentita da Palazzo Chigi: "Mai nessuna auto del presidente del Consiglio e del suo apparato di sicurezza si è recata a casa di chicchessia, tanto meno di Sara Tommasi", si legge in una nota, che sottolinea come il premier il 9 settembre scorso (giorno a cui si riferisce l'intercettazione) sia stato impegnato in vari appuntamenti e poi, "alle 16.30" sia decollato per Milano e quindi sia andato "direttamente all'ospedale San Raffaele".
La nota del governo parla di quindi di "notizie incontrollate e assurde" fatte circolare "al solo scopo di diffamare" il premier. Nelle intercettazioni, lo stesso Bartolo, che per la sua attività di impresario ha evidentemente diffusi contatti nel mondo dello spettacolo, chiama in una occasione la Tommasi dicendole di trovarsi a casa di Gigi D'Alessio: ma negli atti non c'è nessun altro riferimento al cantante. Il rapporto di Bartolo con la showgirl è conflittuale, spesso la ragazza mostra segni di insofferenza nei confronti dell'uomo.
Le indagini sul presunto giro di squillo sono arrivate anche a Casal di Principe, la cittadina feudo del clan dei casalesi: gli investigatori avevano ipotizzato in un primo momento che l'uomo con il quale la Tommasi si era incontrata in un hotel di Giugliano il 30 gennaio fosse un noto latitante, circostanza poi smentita dalle indagini. Nel fascicolo ci sono sedici sms inviati dalla Tommasi a Berlusconi. Il presidente del Consiglio non ha mai risposto. Messaggi anche a Paolo Berlusconi, e un sms al ministro Ignazio La Russa, che in una nota si dice "indignato" sottolineando di non aver mai incontrato la soubrette.
Nei messaggini Sara si rivolge al premier con frasi ora affettuose ora irate e offensive, facendo ricorso spesso al linguaggio usato dai ragazzi quando comunicano con i messaggini, come ad esempio il "k" al posto di "ch". Si va dagli auguri di Natale, ad espressioni più intime ('Amore, ti ho mandato un pensiero da Licia. Spero tu kapisca questa volta') e non mancano pesanti rimproveri all'indirizzo del presidente del Consiglio ('Silvio vergognati! Mi hai fatto ammalare, paga i conti dello psicologo').
In alcuni sms Sara si lamenta per l'esclusione dal Milan di Ronaldinho - con il quale avrebbe avuto una relazione - sostenendo che anche il premier partecipa 'a festini' (lo stesso motivo che avrebbe portato all'allontanamento del campione brasiliano). L'informativa contiene anche alcuni sms indirizzati al fratello del premier, Paolo Berlusconi, nonché la sintesi di una conversazione tra Sara e la segreteria di una clinica privata dopo che lo stesso Paolo Berlusconi le aveva raccomandato di farsi curare segnalandola alla struttura sanitaria.
Anche nei confronti di Paolo Berlusconi, la giovane usa espressioni irate in una circostanza. In un altro messaggio Sara Tommasi chiede un incontro al ministro della Difesa Ignazio La Russa ma questi le telefona pochi minuti dopo declinando l'invito. Vittorio Sgarbi ha ricordato oggi di aver fatto viaggiare Sara Tommasi sull'aereo del presidente del Consiglio nel giugno scorso: "Sono stato fidanzato per qualche ora con Sara, e l'ho portata a Venezia, oltre che in Bulgaria, sull'aereo presidenziale.
Ma ci tengo a precisare che era con me, non con Berlusconi, che quindi non l'ha pagata". Sgarbi aveva accompagnato il premier nella sua veste di sindaco di Salemi, per l'inaugurazione a Sofia di una statua di Garibaldi. Resta da capire quale peso giudiziario possa avere il materiale investigativo di Napoli rispetto all'inchiesta milanese. Il materiale e' all'attenzione dei pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro e Marco Del gaudio. Il procuratore del capoluogo lombardo, Edmondo Bruti Liberati, sottolinea che i due fascicoli "per ora sono separati: non ne so niente e non ho avuto alcun contatto con i colleghi".
Frena anche il procuratore napoletano Lepore: "Da Milano nessuna richiesta. Le nostre indagini devono ancora accertare, non e' detto che ci sia qualcosa collegato alle indagini di Milano. Le indagini - dice polemicamente Lepore - le fanno i giornalisti, ci dicono quello che dovremmo fare o che pensiamo. Si sta sbagliando nella cronaca giudiziaria".