La Commissione Bilancio del Consiglio regionale ha iniziato le audizioni sui contenuti del D.L. 222 (Disposizioni nei vari settori di intervento - collegato alla Manovra finanziaria 2011-2013) sentendo i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. I sindacati, precisando di avere in corso un confronto con la Giunta e annunciando la stesura di un documento dettagliato per i prossimi giorni, hanno criticato la scarsa omogeneità degli interventi previsti per il lavoro e lo sviluppo, contenuti in due distinti provvedimenti e non in capo alla stessa Commissione consiliare.
Il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, ha spiegato: "Non c'è la necessaria attenzione ai problemi del lavoro. Le schede che abbiamo riguardano misure che in buona parte e negli anni si sono dimostrate insufficienti". In particolare, la Cisl propone interventi per favorire l'apprendistato come mezzo di contrasto alla disoccupazione giovanile insieme alla lotta alla dispersione scolastica. Per quanto riguarda le imprese, ha osservato Medde, manca "la defiscalizzazione degli oneri previdenziali con incentivi selettivi a favore del manifatturiero e per trasformare i contratti da tempo determinato a tempo indeterminato". Infine, per la Cisl occorre ripristinare il patto costituzionale tra Stato e Regione: ""Nel 150° anniversario dell'Unità d'italia, lo Stato stabilisce un rapporto di neocolonialismo mettendo il silenziatore sulla vertenza entrate", lasciando poi irrisolti il problema della rinegoziazione del patto di stabilità e l'attuazione degli accordi sul rilancio delle attività produttive.
Anche il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha lamentato "la sostanziale incertezza delle risorse in entrata per gli interventi ordinari e per gli investimenti" con la conseguenza che aumenterà il debito pubblico. Inoltre, il calo delle risorse provoca tagli in settori come la scuola, la sanità e il trasporto pubblico locale colpendo le fasce sociali più deboli. La Cgil contesta poi una eccessiva concentrazione di risorse per lo sviluppo locale parlando di "interventi discrezionali senza alcun confronto, né locale, né sui grandi orientamenti di fondo delle politiche della Giunta, tra i quali il lavoro non sembra una reale priorità" per l'insufficienza delle risorse stanziate in Finanziaria. La carenza degli stanziamenti, Carrus l'ha fatta notare anche per altri settori, come nello sviluppo del fotovoltaico.
Infine, il segretario organizzativo regionale della UIl, Terenzio Calledda, condividendo le osservazioni dei dirigenti di Cisl e Cgil, ha chiesto l'avvio di un confronto reale con le istituzioni e l'elaborazione di una "strategia unitaria e coerente" con strumenti in grado di garantire la certezza delle spesa di tutte le risorse disponibili. Red