Gli agenti del Corpo Forestale della Sardegna in una operazione di polizia venatoria, rivolta al contrasto del fenomeno dell’uccellagione e portata a termine nelle giornata di sabato e domenica nelle Oasi permanenti di protezione faunistica del basso Sulcis e del Sarrabus alle pendici della Foresta dei sette fratelli ed ha visto coinvolti agenti delle Stazioni di Campuomu, Capoterra, Castiadas, Muravera, Pula, Sinnai e Teulada ed il Nucleo Investigativo.
L’attività ha portato alla denuncia di 5 persone per il reato di uccellagione perché sono state colte in flagranza dai Forestali mentre predisponevano strumenti di cattura e allo stesso tempo hanno recuperato la selvaggina appena catturata, in particolare nelle località di Is Fossus, nel territorio di Villa San Pietro, dove è stato colto in flagranza di reato M.B, 58 anni, operaio di Villa San Pietro, in località Masoni Ollastu, in agro di Capoterra, P.S., 33 anni, disoccupato di Capoterra, nella zona di Sette Fratelli, M.M., 50 anni, disoccupato, di Quartu S Elena e F.E., 45 anni, operaio di Malacalagonis ed infine in località Sa Frazia, in agro di Teulada, C.C.,30 anni, disoccupato di Teulada.
L’operazione ha portato complessivamente al sequestro di 215 uccelli (tordi, merli e pettirossi), catturati con il sistema delle reti e dei lacci di crine; 1500 lacci di crine , 45 lacci per cinghiali e cervi, 25 reti per uccellagione oltre a vario armamentario per la costruzione e per l’esercizio di caccia con mezzi illeciti nonché al recupero di reperti archeologici costituiti da due anfore presumibilmente di epoca romana detenute illegalmente .
Dei fatti è stato trasmesso un dettagliato rapporto alla Procura delle Repubblica di Cagliari.