"Se un certo impianto di federalismo fiscale fosse stato approvato le tasse sarebbero aumentate". Lo ha detto questo pomeriggio a un convegno di Futuro e liberta a Bologna il presidente della Camera, Gianfranco Fini, riferendosi alla recente bocciatura in commissione parlamentare dei decreti attuativi del federalismo fiscale.
"Rischiamo, di qui a qualche tempo, che nelle macerie di credibilita' generale delle istituzioni non si salvi assolutamente piu' nessuno, se non - per fortuna - il Capo dello Stato e il Quirinale".
Arrivando oggi a Bologna, Fini è stato contestato da una decina di militanti del Pdl. Nella piccola via in centro a Bologna, davanti all'entrata del Teatro Manzoni, il gruppetto di pidiellini ha atteso il leader di Fli. Al suo arrivo qualcuno ha iniziato a fischiare e a urlare: "Traditore" e "paladino dei magistrati". Per gli organizzatori si tratta di qualche "nostalgico e invidioso del Pdl".
La politica dei tifosi "Purtroppo in Italia non c'e' un confronto tra opinioni ma c'e' uno scontro fra tifoserie che non ha nulla a che vedere con i problemi quotidiani degli italiani", ha aggiunto il presidente della Camera denunciando il clima avvelenato che ha caratterizzato il dibattito politico negli ultimi tempi. Fini ha lamentato il fatto che nel nostro paese c'e' "un totale deficit della politica come tentativo di rispondere ai problemi reali della societa'" e ha sottolineato che la politica si comporta come "gli ultra' della curva". Al contrario, secondo il leader di Fli, sarebbe opportuno "discutere di come riorganizzare il nostro modello sociale".
Fini nel suo intervento conclusivo del convegno organizzato da Generazione Italia, ha deciso, appunto, di tenersi lontano dalle recenti polemiche: "Non ho alcuna intenzione - ha spiegato - di rovinare il convegno parlando di quello di cui
quotidianamente si parla" e "non ci sara' alcuna invettiva". "O ognuno fara' qualcosa di concreto - ha continuato il presidente della Camera - di positivo, di costruttivo per uscire dalla condizione in cui il paese si trova o, tra qualche tempo, - ha
concluso - sarà difficile rivolgersi ai giovani dicendo loro 'abbiate fiducia nel futuro e nella politica'".
Intervenendo poi a una cena di partito a Milano ha replicato alle dichiarazioni di oggi del presidente del Consiglio: "Berlusconi ha detto che le priorita' sono le intercettazioni, la riforma del sistema giudiziario e il processo breve: non credo siano queste le cose prioritarie, oggi sono altri i problemi".
"Berlusconi vede nemici dappertutto, giornalisti, comunisti, magistrati, alleati ma la verita' e' che sulle riforme non fatte prende in giro il popolo italiano".
Il premier secondo Fini "dovrebbe avere il coraggio di dire che nessuno ha la bacchetta magica, non dovrebbe prendere in giro un popolo intero parlando di cose che non si possono fare".