Questo pomeriggio l'assessore regionale all'ambiente, Giorgio Oppi, i rappresentanti della provincia di Sassari, di Olbia Tempio, dell'Arpas e del corpo forestale sono stati sentiti in audizione dalla commissione Ambiente, presieduta da Mariano Contu (Pdl), sulla situazione e sui danni ambientali causati dalla cosiddetta "Marea nera".
L'esponente della giunta ha detto di essere in una posizione critica rispetto al ministro Prestigiacomo e ha annunciato che proporrà alla giunta che la Regione si costituisca parte civile.
Il consigliere regionale del gruppo Misto, Franco Cuccureddu, ha così sottolineato l'estrema vulnerabilità dell'Isola in materia ambientale: "Il riversamento di olio combustibile nella zona di PortoTorres ha fatto capire quanto la Sardegna sia vulnerabile dal punto di vista ambientale. Anzi, la nostra Isola è forse l'unica regione del bacino del Mediterraneo a non avere dei sistemi che permettano il controllo immediato delle zone dove transitano le petroliere".
"A Portotorres - ha detto Cuccureddu - dalle 22.00 alle 6.00 del mattino non è a disposizione neanche un mezzo antincendio, se dovesse esplodere una petroliera non si potrebbe agire immediatamente e si creerebbe un danno ambientale che non sarebbe risolvibile neanche in 300 anni".
Il coordinamento messo in atto a livello regionale, provinciale e comunale ha funzionato ed i lavori a mare e a terra stanno procedendo per eliminare il combustile e per ripristinare i luoghi anche se l'immagine del nord Sardegna ha subito un duro colpo e si temono i contraccolpi turistici.
"L'attenzione è massima - ha detto a questo proposito il commissario straordinario dell'Arpas, Antonio Nicolò Corraine - dopo aver ripulito la sabbia provvediamo anche a rimetterla nella stessa spiaggia da cui è stata presa".
Per l'assessore all'ambiente della provincia di Sassari, Paolo De Negri, la capitaneria di Porto già da una settimana non ha riscontrato materiale in mare. "Ma non bisogna abbassare la guardia - ha aggiunto - perché l'olio combustile sopra i 20 gradi torna allo stato liquido. Quindi, è una lotta contro il tempo: si deve eliminare l'inquinamento prima che arrivi il caldo. Infatti, prosegue a ritmo serrato il lavoro a terra. Tra Portotorres e Sorso sono state raccolte 500 tonnellate di sabbia in cui si è riscontrato il 5% di materiale catramoso. La sabbia opportunamente pulita sarà poi rimessa a posto".
Situazione sotto controllo anche nella provincia di Olbia Tempio la cui zona contaminata è lunga 38 chilometri: le spiagge sono state già pulite e si sta procedendo al controllo delle rocce. "Ma la bonifica - ha detto Pietro Carzema, assessore all'ambiente della provincia di Olbia-Tempio - deve avvenire nel più breve tempo possibile".
L'assessore Oppi chiederà che facciano parte del comitato di vigilanza e di coordinamento in materia di inquinamento da idrocarburi, istituito con delibera della giunta regionale del 31 gennaio, anche i rappresentanti delle province e dei sei comuni interessati dal fenomeno. Red.