Illustrare gli obiettivi del piano provinciale di dimensionamento scolastico, con particolare attenzione ai futuri scenari per il “pianeta scuola” algherese, in vista dell’approvazione da parte della Regione del documento votato la scorsa settimana dai sindaci del Nord Ovest Sardegna. È l’obiettivo con cui la Provincia di Sassari ha deciso di promuovere un incontro per lunedì 21 febbraio alle 11 nella sede dell’Istituto Alberghiero di Alghero. Parteciperanno il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, l’assessore provinciale dell’Istruzione, Rosario Musmeci, e l’assessore provinciale della Programmazione, Enrico Daga. Incontreranno i dirigenti scolastici algheresi, l’amministrazione comunale e i tre consiglieri regionali espressi dalla città catalana, Mario Bruno, Carlo Sechi e Pietrino Fois.
L’amministrazione provinciale prosegue nell’intenso confronto con il territorio, che ha portato all’approvazione del piano da parte dei Comuni con una larghissima maggioranza e senza nessun voto contrario. Non è casuale che l’incontro di lunedì si tenga ad Alghero, dove il piano di dimensionamento scolastico è diventato un tema centrale nel dibattito pubblico, coinvolgendo tutti gli attori istituzionali della Riviera del Corallo. «Riteniamo che il confronto sia il metodo migliore per disinnescare qualsiasi polemica o strumentalizzazione», spiega Enrico Daga, che da algherese ha partecipato al dibattito in corso in città. «Inoltre vogliamo prestare la massima attenzione – aggiunge – alle istanze degli operatori del mondo dell’istruzione che manifestano perplessità sul piano provinciale di dimensionamento scolastico». E l’incontro servirà proprio per «illustrare le opportunità della sfida che ci si presenta – afferma Alessandra Giudici – la scuola è la prima leva del processo di sviluppo economico e sociale, a nostro avviso le scelte fatte dimostrano la volontà di creare un sistema dell’istruzione che vada in questa direzione». Quello in atto «è un grande processo di attualizzazione dell’offerta scolastica», è invece la convinzione dell’assessore Rosario Musmeci.
«Abbiamo migliorato l’offerta dell’istruzione, abbiamo garantito a tutti gli studenti il diritto a una scuola di buon livello e abbiamo garantito alle comunità locali un’istruzione più vicina e adeguata alle economie dominanti», assicura Musmeci. «Abbiamo fatto i conti con i numeri – aggiunge – ma abbiamo costruito poli didattici omogenei e funzionali alle aspettative e alle esigenze della popolazione studentesca, senza ledere il diritto di nessuno studente, senza inficiare la qualità dell’offerta formativa ed evitando di provocare disagi con l’incremento del pendolarismo degli studenti». Anche secondo l’assessore Enrico Daga, «la strategia che ha ispirato il piano e il risultato ottenuto vanno valutati complessivamente». Partendo da una necessità, quella dei limiti imposti dalla riforma Gelmini, «stiamo ragionando su una scuola che sappia mettere i saperi in filiera, rispondendo anche all’esigenza di una specializzazione locale che agevoli l’accesso nel mondo del lavoro». Red