Almeno quaranta vittime, forse anche molte di più: è questo, finora, il bilancio degli scontri di oggi a Zawiya, fra forze lealiste e ribelli. A dare questa testimonianza è un medico.
"Ci sono contatti con il Governo italiano che stanno andando nella giusta direzione". Lo ha detto il portavoce del Consiglio nazionale libico Al Ghogha. "Da ieri - ha aggiunto - abbiamo colloqui telefonici con il ministro degli Esteri Franco Frattini".
Intanto le autorità del regime libico hanno posto una taglia di 500.000 dinari (290.000 euro) sulla cattura e la consegna del capo del Consiglio nazionale libico, il governo provvisorio ribelle, Mustafa Abdel Jalil. Lo annuncia la tv di Stato.
Fonti di governo smentiscono seccamente che siano atterrati in Italia aerei appartenenti alla flotta di Gheddafi. I due aerei decollati stamani da Tripoli sono diretti a Bruxelles. Secondo fonti maltesi, a bordo dei due aerei viaggerebbero due emissari del colonnello che dovrebbero partecipare a riunioni dell'Ue e della Nato a Bruxelles. Le fonti hanno precisato che gli emissari potrebbero essere latori di messaggi di Gheddafi per i vertici dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica. Stamani la tv Al Jazira aveva dato notizia del decollo di tre aerei appartenenti a Gheddafi da Tripoli. Uno è atterrato al Cairo, secondo fonti aeroportuali della capitale egiziana.
Un inviato di Gheddafi si sta recando in Portogallo per incontrare il capo della diplomazia portoghese Luis Amado alla vigilia di una riunione dei ministri degli esteri europei dedicati alla Libia. Lo ha detto all'Afp un diplomatico europeo.
Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno colpito dei serbatoi di stoccaggio di greggio nel terminale petrolifero di Es Sider, vicino a Ras Lanuf. Lo dicono i ribelli e diverse tv, fra cui Al Jazira, mostrano immagini di fiamme e di enormi colonne di fumo nero.
La città petrolifera costiera di Ras Lanuf, in mano ai ribelli, da giorni viene martellata dalle forze di Gheddafi. Non è chiaro se a colpire uno o più serbato di petrolio, che fanno parte della raffineria di Es Sider, sia stato un raid aereo, un razzo o una cannonata, ma i ribelli hanno accusato le forze fedeli al rais. Appena colpito, dicono i testimoni, il serbatoio è esploso in una enorme palla di fuoco.
Le forze fedeli a Muammar Gheddafi hanno colpito un deposito di petrolio nella citta' petrolifera libica di Brega. Lo ha detto all'ANSA a Bengasi il portavoce del Consiglio nazionale a interim, Mustafa Ghiriani.
I ribelli sono riusciti a entrare a Ben Jawad, in Libia, grazie alla copertura di armi e forze militari. E nella cittadina, adesso, sono in corso scontri con armi pesanti fra l'esercito di Gheddafi e gli oppositori. Lo riferiscono l'emittente Al Jazira e il sito di opposizione 'Al Manara'. Un'esplosione di gioia nel centro stampa di Bengasi ha accolto l'annuncio della presa di Ben Jawad da parte dei ribelli. Ben Jawad e'a 40 chilometri a ovest di Ras Lanuf, il fronte piu' avanzato dei ribelli.
Il popolo libico prenderà le armi contro le potenze occidentali se loro cercheranno di imporre una no fly zone. Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un'intervista alla televisione di Stato turca Trt.
"Se prendono una decisione del genere, sarà utile per la Libia perché il popolo vedra' la verità e cioè che quello che vogliono è prendere il controllo della Libia e rubare il suo petrolio", ha detto Gheddafi."Allora, il popolo libico prendere le armi contro di loro", ha aggiunto il leader libico. L'intervista è stata trasmesso in arabo con i sottotitoli in turco. "Se al-Qaeda vincerà in Libia, ha aggiunto il Rais. "La comunità internazionale sta capendo solo ora che noi stiamo impedendo ad Osama Bin Laden di controllare la Libia", ha detto.
Nuovi bombardamenti sarebbero in corso, oltre che su Ras Lanuf, anche su Ben Jawad, altro punto strategico nell'est della Libia. Lo riportano alcuni blogger e la tv al-Jazeera. La città sarebbe ora in mano ai ribelli, dopo che era stata riconquistata domenica scorsa dalle forze di Muammar Gheddafi. Secondo blogger libici, un camion con ribelli e rifornimenti a bordo sarebbe diretto a Ben Jawad.
L'Italia e' pronta a dare il suo attivo contributo alla migliore definizione ed alla conseguente attuazione delle decisioni attualmente all'esame delle Nazioni
Unite, dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica. E' quanto si legge nel comunicato finale della riunione del Consiglio supremo di difesa tenutosi stamane al Quiirinale.