Gli aerei della Nato hanno bombardato la caserma e residenza di Muammar Gheddafi, a Tripoli, radendo al suolo un edificio e danneggiando una sala in cui il Colonnello teneva le sue riunioni.
Il bombardamento notturno su Bab-al-Azizia ha causato 45 feriti, di cui 15 gravi, ha denunciato il regime, che ha parlato di "attentato alla vita di Gheddafi". Per il figlio di Gheddafi, Seif-al-Islam, è stato un attacco "vile". I giornalisti stranieri sono stati accompagnati davanti all'edificio distrutto quando ancora i vigili del fuoco erano impegnati a domare le fiamme.
Nella sala riunioni danneggiata dal bombardamento Gheddafi aveva ricevuto una delegazione di leader dell'Unione africana appena due settimane fa. All'inizio dell'intervento militare era stato distrutto il centro di comando e controllo delle forze armate libiche, sempre all'interno di Bab-al-Azizia.
Forti boati sono stati uditi anche in altri quartieri della capitale libica durante il sorvolo dei jet della coalizione internazionale. Negli ultimi giorni la Nato ha intensificato gli attacchi contro la residenza di Gheddafi: sabato era stato colpito un bunker che secondo il regime era solo un parcheggio.