«Quasi quattro milioni e mezzo di euro e trecento giorni esatti di tempo per completare il raddoppio della Buddi Buddi e trasformare le promesse in impegni rispettati, mettendo la parola fine all’incredibile vicenda di un’opera pubblica che al momento, purtroppo, rappresenta solo una grave incompiuta». Così il presidente della Provincia, Alessandra Giudici, descrive la corsa contro il tempo dell’amministrazione, che per andare spedita ha scelto la rete. Sul sito dell’ente è stato pubblicato il bando per l’aggiudicazione dei lavori sulla provinciale 60, ossia la “Buddi Buddi”, dal chilometro 3 all’incrocio con la provinciale 25, la “Sorso-Li Pidriazzi”. Un mese di tempo per presentare le offerte – il bando scade il 25 maggio – poi l’aggiudicazione dell’appalto. «Dalla consegna dei lavori, che si stabilirà anche in base alle necessità dettate dall’incremento del traffico durante la bella stagione, ci saranno dieci mesi di tempo per finire i lavori», spiega il presidente. Trecento giorni, per essere precisi, «così che per l’estate del 2012 la strada sia sicuramente completata – aggiunge – e possa rappresentare quell’agevole sbocco a mare che Sassari attende da tempo». Da otto anni, se si considera il primo appalto, o molto più: di quel raddoppio si discute, inutilmente, da quindici anni.
Il progetto è stato ideato nel 1998 e approvato nel 2003. I lavori sono iniziati durante la scorsa legislatura, «ma la maledizione di quell’appalto bandito tra le polemiche nel mandato precedente – dice Alessandra Giudici – ha causato un ritardo che, se i lavori terminassero nella primavera del 2012, come auspico, sarà di cinque anni». Si era aggiudicata l’appalto
Dopo l’insediamento della nuova amministrazione, «siamo intervenuti a tempo di record con una serie di provvedimenti “tampone” per garantire più sicurezza e una migliore viabilità sulla Buddi Buddi anche nel periodo estivo», afferma Alessandra Giudici. Nel frattempo il settore Viabilità della Provincia ha predisposto lo stato di consistenza dei lavori eseguiti e poi ha potuto lavorare al progetto per il nuovo appalto. A causare nuove lungaggini è stata la consistenza finanziaria dell’opera. «Riappaltare quei lavori col nuovo prezzario regionale ha reso necessario un altro esborso economico – dice il presidente – e il reperimento dei fondi ha causato un ulteriore ritardo di tre mesi e mezzo, di cui avremmo fatto volentieri a meno».
Il progetto, già durante i lavori banditi col primo appalto, aveva suscitato perplessità. «
Disegnando il nuovo progetto si è cercato di rispettare anche le esigenze di ciclisti e cicloamatori, sempre più numerosi. «Sulle strade extraurbane la legge prevede piste ciclabili con sede propria, fisicamente separata da quella delle auto, larga un metro e mezzo e con una pendenza media del 2% – spiega il presidente – per realizzarla sarebbero state necessarie ingenti risorse finanziarie, ma l’ostacolo insormontabile consiste nella impossibilità di reperire le aree su cui realizzarla, in un territorio fortemente antropizzato e denso di residenze e attività commerciali che già hanno mal digerito l’esproprio per l’ampliamento della sede stradale». Tuttavia, «è stata modificata la realizzazione della banchina stradale, che sarà più larga e verrà bitumata – conclude Alessandra Giudici – per agevolare il transito dei ciclisti». Red