La capitaneria di porto di Lampedusa ha comunicato che i sopravvissuti al naufragio di stanotte nel canale di Sicilia sono 53 e non 51. E' anche aumentata la stima del numero dei migranti a bordo del barcone che sarebbe di circa 300.
In 300, forse di più, fanno naufragio a 39 miglia dalla costa di Lampedusa quando sono circa le due. La Guardia costiera ne salva 50, un peschereccio ne prende a bordo 3: tra loro due donne, una incinta all'ottavo mese. Gli altri sono ancora li, corpi sbattuti tra le onde che raggiungono 4 metri.
Da un telefono satellitare hanno chiamato le autorita' di Malta - competente per i soccorsi in quell'area - che hanno comunicato l'emergenza ai colleghi italiani. Due motovedette della Guardia costiera sono subito salpate, mentre l'area veniva monitorata da elicotteri e aerei.
Giunti sul posto, gli uomini della Capitaneria di porto hanno tentato di "agganciare" la carretta senza più governo, che gia' imbarcava acqua, lanciando una cima. A bordo il peso si è squilibrato, la barca si e' piegata su un fianco e rovesciata. Cosi' si e' compiuta la tragedia.
La sommaria dinamica è quella ricostruita dai sopravvissuti, arrivati intorno alle 11, su due mootovedette, al molo Favaloro di Lampedusa, dove sono stati avvolti in coperte termiche e alcuni accompagnati al poliambulatorio dell'isola. Da quanto si apprende, le indicazioni riferite dai naufraghi ai maltesi sarebbero state sommariamente girate alle autorita' italiane.
Il contenuto delle comunicazioni non avrebbe lasciato presagire che si trattava di una emergenza cosi' grave. Solo quando i soccorritori sono arrivati sul posto hanno visto che lo scafo aveva una falla.
Le ricerche di altri sopravvissuti sono state sospese con il buio, dopo che sono andate avanti per tutto il giorno, con l'ausilio della nave "Flaminia" che stamane era in rada a Lampedusa, in attesa di trasferire i migranti del centro d'accoglienza, e alla quale adesso spettera' il triste compito di imbarcare cadaveri. Le speranze di trovare vivo qualcuno sono al lumicino.