Press "Enter" to skip to content

Libia: i ribelli disponibili ad una tregua

I primi spiragli di tregua nell'ambito del conflitto libico, che si erano aperti nel pomeriggio, si sono già richiusi in serata. I ribelli libici si erano infatti detti disposti a un cessate-il-fuoco, purché venissero rispettate alcune condizioni: lo aveva annunciato Mustafa Abdel Jalil, presidente del Consiglio Nazionale Transitorio che governa le aree liberate della Cirenaica. 

«Non abbiamo alcuna obiezione rispetto a un cessate-il-fuoco», ha dichiarato Abdel Jalil durante la conferenza stampa tenuta a Bengasi insieme all'inviato speciale delle Nazioni Unite, l'ex ministro degli Esteri giordano Abdelilah al-Khatib. «A condizione però», ha proseguito, «che nelle città della parte occidentale del Paese i cittadini libici godano di piena libertà di espressione». Il capo del Consiglio insurrezionale ha anche chiesto che le forze fedeli a Muammar Gheddafi cessino di militarizzare i centri abitati della Tripolitania e che siano allontanati i «mercenari» di qualsiasi provenienza. Abdel Jalil ha infine ribadito che i rivoltosi non rinunceranno mai alla loro richiesta principale, cioè l'esilio per il colonnello e per la sua famiglia.

Il regime libico ha però respinto l'offerta avanzata dai ribelli del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi. Lo ha annunciato un portavoce del governo di Muammar Gheddafi ribadendo che le truppe lealiste non lasceranno le città libiche.

Sul fronte più strettamente militare, le forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi hanno sferrato un attacco contro la città di Misurata con carri armati, mortai e lanciarazzi. I ribelli libici intanto stanno concentrando le loro forze nella città di Ajdabiya, in Cirenaica, con l'obiettivo di lanciare una controffensiva per riconquistare la città di Brega. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv araba «Al-Jazeera». I rivoltosi hanno quindi lasciato il terminal petrolifero di Brega e il suo porto in mano alle brigate di Muammar Gheddafi, ripiegando su Ajdabiya.

I raid aerei della Nato hanno provocato altre vittime civili in serata in Libia. È quanto denuncia la tv di Stato citando fonti militari fedeli a Muammar Gheddafi. Le aree colpite sono Khoms e Arrujban. Un medico aveva riferito alla Bbc che un bombardamento aereo della coalizione aveva ucciso 7 bambini vicino a Brega.