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Il premier abbassa le ali e si sottopone al volere esclusivo di Bossi.

Se il basso profilo nelle elezioni amministrative imposto dalla Lega, specialmente a Milano, era quello di dare una lezione al cavaliere beh, allora ci è riuscita. Ora ha in mano totalmente il premier che senza il volere di Bossi non potrà più neanche fare uscire una leggina che gli permetta di sopravvivere politicamente. Quindi ora ci troviamo un premier che non sarà più certamente premier ma sarà solo il vice di Bossi e dei suoi uomini e magari gli ordini gli saranno impartiti tramite quel bravo di ragazzo e con quella faccia  simpatica ed intelligente di Renzo detto la ‘trota’, figlio destinato alla successione del padre come il figlio del Lukashenko (cipollino), il tremendo dittatore della Bielorossia (Ricordiamolo al ministro La Russa.

Il premier, alla luce luce di tutto questo, infatti, il cavaliere, uscito con le ossa rotte da questo voto amministrativo, ha detto che con la Lega ci sono dei problemi derivanti da alcune scelte, che li ha visti divisi ma con Bossi il rapporto sarà recuperato anche perché da adesso in poi ogni decisione sarà condivisa con il Carroccio.

Questo sarebbe in sintesi il senso del ragionamento svolto dal premier Silvio Berlusconi, nel corso del vertice a palazzo Grazioli secondo quanto riferito da alcuni presenti. 

Il premier ha sottolineato che il centrodestra ha "una maggioranza compatta che ci consentirà di fare le riforme ed un governo la cui solidità non sarà messa in discussione dall'esito dei ballottaggi".

Eppure Silvio Berlusconi non ha ancora deciso se spendersi ancora in prima persona per recuperare lo svantaggio e vincere il ballottaggio a Milano. La decisione, riferiscono fonti presenti al vertice del Pdl, sarà presa anche sulla base dei sondaggi che dovranno verificare se vi siano margini per ribaltare il risultato oltre che naturalmente dalla strategia che il sindaco Moratti ed i vertici del partito di Milano decideranno di intraprendere in questi 15 giorni.

Secondo Berlusconi bisogna far capire cosa si nasconde dietro il candidato Giuliano Pisapia, cioè la sinistra estrema e i centri sociali. 

Silvio Berlusconi non da per persa la partita di Milano. Al secondo turno Letizia Moratti ce la può fare a battere Giuliano Pisapia. 

Non lasciamo che Milano finisca nelle mani dei centri sociali. I manifesti che compariranno domani per le strade di Milano racchiudono il messaggio che vuole mandare Silvio Berlusconi. Il premier al vertice tenutosi a palazzo Grazioli ha ripetuto quel messaggio e ribadito che occorre far emergere non tanto la figura di Giuliano Pisapia quanto chi sono i suoi alleati, qual è il partito da cui proviene. Bisogna cercare -il voto dei moderati. Il presidente del Consiglio, racconta chi ha partecipato al vertice, si è detto sicuro che Pier Ferdinando Casini convergerà sul nome di Letizia Moratti.