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Il Gip: Don Secchia è sieropositivo

C'è ancora un ragazzo, questa volta indagato, nella brutta storia che coinvolge don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente in carcere per abuso su minore e cessione di stupefacente. Il ragazzo e' il quinto indagato in questa vicenda che ogni giorno ormai riserva una spiacevole sorpresa. 

L'ultima riguarda la salute del sacerdote: il parroco sospeso dalla curia, secondo l'ordinanza, sarebbe sieropositivo. 

"Su questo aspetto della vicenda preferisco non commentare", si è limitato a dire il legale difensore del sacerdote, avvocato Paolo Bonanni, che domani assisterà il prete nel suo primo interrogatorio davanti ai magistrati di Genova. 

Questa mattina, invece, e' toccato a Emanuele Alfano, l'ex seminarista amico e complice di don Riccardo. Proprio Alfano, arrestato ieri mentre si stava imbarcando su una nave da crociera e accusato di induzione alla prostituzione minorile, e' stato interrogato oggi per cinque ore ma nulla e' dato sapere di quanto ha detto l'ex amico del sacerdote se non che avrebbe ammesso di aver conosciuto don Seppia in parrocchia quando faceva il chierichetto. Alfano avrebbe anche fatto il nome del ragazzo oggi maggiorenne che organizzava per lui e per l'amico parroco i 'balletti verdi' con i ragazzini conosciuti e adescati tutti nella zona di Sampierdarena. 

Don Riccardo Seppia, invece, sara' interrogato domattina poco dopo le 8 dal pm Stefano Puppo. Oggi ha ricevuto in carcere la visita del suo legale, Paolo Bonanni, al quale ha chiesto libri e una Bibbia ma, soprattutto, ha chiesto di avanzare domanda di trasferimento in un altro istituto di pena: le urla, le ingiurie e soprattutto le minacce degli altri detenuti lo spaventano. A Bonanni ha detto anche di non aver mai avuto rapporti sessuali con bambini. Don Seppia, ha detto l'avvocato, "respinge assolutamente qualsiasi coinvolgimento in vicende attinenti a bambini di dieci anni o di eta' simile", come invece emergerebbe dalle intercettazioni telefoniche e ambientali pubblicate da alcuni media. 

Questa squallida storia sembra non dover finire mai: gli inquirenti hanno scoperchiato un vaso di Pandora che portera', ne sono convinti, ad altri indagati e ad altre vittime. Prosegue il lavoro di carabinieri del Nas di Milano e della procura di Genova che stanno ricostruendo passo dopo passo quel giro di sesso e droga che ha ammorbato l'aria di una piccola parrocchia dell'area suburbana di Genova. 

Don Seppia verrà con tutta probabilità mandato in un altro istituto di pena, probabilmente a Chiavari perché da che è a Marassi pare che abbia paura anche di fruire dell'ora d'aria. La legge del carcere non perdona chi è accusato di certi reati, accertati o ancora presunti. Forse, leggere la vita di santa Teresa di Lisieux, il dottore della Chiesa che soffrì la 'notte della fede', libro che ha chiesto ripetutamente al suo avvocato, lo aiuterà a non sentire gli insulti, le grida, le minacce dei suoi compagni di carcere.

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