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Fini a Cagliari: “Il premier delegittima la magistratura”

"Non posso pensare che il Presidente del Consiglio si scagli contro i magistrati delegittimando tutto il corpo della magistratura". Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Cagliari per presentare il suo libro "L'Italia che vorrei", il quale ha ricordato che domani, 9 maggio, anniversario dell'uccisione di Aldo Moro, l'Italia si fermerà per commemorare le vittime del terrorismo tra cui vi sono anche diversi magistrati.

Secondo il leader di Fli, "la legalità è qualcosa di molto più impegnativo della sicurezza, è un abito mentale e ogni volta che si reclama un diritto si deve essere pronti a un dovere". In questo senso, Fini ha richiamato "l'assoluto rispetto delle istituzioni" e ha spiegato che "chi riveste cariche istituzionali, per ragioni note, non si rende conto dell'errore che commette quando delegittima la magistratura, l'istituzione non può essere considerata un nemico".

Il Presidente della Camera ha osservato, inoltre, che "questo non vuol dire che non bisogna riformare la giustizia, va riformata eccome, ma il simbolo della giustizia è la bilancia e quindi bisogna avere grande attenzione a garantire questo equilibrio". Partendo dal principio secondo cui ogni cittadino è innocente sino al terzo grado di giudizio, Fini ha argomentato che occorre fare "attenzione a non fare delle riforme volte solo a garantire l'imputato, dimenticando che c'è una parte lesa". 

"Il Pdl pur di non disturbare la Lega ha progressivamente annacquato la propria identità sulle questioni fondamentali della coesione e dell'orgoglio nazionali".

"Il 150mo anniversario dell'Unità d'Italia", ha sottolineato Fini, "per qualcuno non doveva essere affatto celebrato oppure ridotto ad una qualche sterile iniziativa piena di ragnatele e retorica. Al contrario, anche per impulso del Capo dello Stato, abbiamo visto come gli italiani hanno sentito la necessità di fermarsi a riflettere sulla propria storia per costruire un solido futuro".

Fini ha attaccato la Lega sottolineando ancora una volta che "l'alleato del Pdl non ha una identità nazionale" perché la Padania "tutt'al più è una pianura". "Da Ventimiglia al Cadore cosa può unire gli italiani del nord se non essere del nord?", ha chiesto ironicamente Fini.

"Tutte le opposizioni devono smettere di pensare che Berlusconi possa essere battuto per via giudiziaria. Il presidente del Consiglio, infatti, perde credibilità, perché promette cose che non mantiene mai, non per questo o quel processo e non va dimenticato che dal 2001 al 2011 e' stato a Palazzo Chigi per otto anni". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, sottolineando che "non è la via giudiziaria che sta indebolendo il centrodestra, per cui la sinistra deve smettere di pensare che sarà un processo a farlo cadere".

"Berlusconi, dal canto suo", ha aggiunto Fini, "deve smettere di pensare che i magistrati ce l'hanno con lui per ragioni politiche e, come le cose dimostrano, anche se ci sono processi in corso si puo' continuare tranquillamente a governare perché non c'è alcun tipo di impedimento. Occorrerebbe invece una responsabilità di tutte le parti per staccare un po' la spina, se no si va verso il cortocircuito".

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