Press "Enter" to skip to content

I lavoratori di Fincantieri occupano Roma

A Roma, dove questa mattina almeno 2mila dipendenti sfilano per chiedere il ritiro del piano industriale e dei 2500 tagli previsti, apre il corteo un lungo striscione unitario del consiglio di fabbrica di Riva Trigoso ed uno striscione delle Rsu del cantiere di Sestri Ponente; vari gli slogan ma quello predominante è: "Fincantieri non si tocca, la difenderemo con la lotta". Qui e la, tra i mille cartelli che ripercorrono la lunga storia della cantieristica italiana di Riva Trigoso e di Sestri, ognuno con la data di 'battesimo' di una nave differente, anche alcuni sarcastici: "Bono, non ce l'ho con te, ma con tua madre", rivolto all'Ad di Fincantieri. 

Il ritiro del piano presentato da Fincantieri è la condizione essenziale per iniziare una vertenza con i sindacati, insiste il presidente del comitato centrale della Fiom, Giorgio Cremaschi, anche lui nel corteo.

"Chiediamo il ritiro del piano, che prevede la chiusura di alcuni stabilimenti e
più di 2.500 esuberi - ha aggiunto - solo allora potrà iniziare la vertenza. Si potrà poi discutere con i massimi livelli del governo e dell'azienda per un piano di rilancio della cantieristica navale. Gli spazi ci sono".

Oltre 1.500 lavoratori di Fincantieri sono arrivati a Roma dalla Campania e dalla Liguria per manifestare contro il piano industriale dell'azienda in occasione del vertice convocato dal ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani. Altri 400 lavoratori sono invece arrivati sempre a Ostiense da Castellamare di Stabia e si sono diretti in pullman all'Eur, dove si svolgerà il negoziato con il governo.

Altri lavoratori, arrivati da altre sedi di Fincantieri, come Palermo, Porto Marghera, Trieste, Monfalcone e La Spezia stanno arrivando alla spicciolata alla stazione Termini. 

Al corteo degli operai Fincantieri a Roma si è unita il sindaco di Genova Marta Vincenzi. "La bozza di piano industriale è irricevibile", ripete. "Ricerca e sviluppo non devono andare a braccetto con tagli indiscriminati e, soprattutto, non devono significare chiusura che è, invece quello che prevede la bozza di piano di ristrutturazione".

Il piano industriale annunciato dall'azienda prevede 2.551 esuberi, la chiusura degli stabilimenti di Castellamare di Stabia (Na) e Sestri Ponente (Ge), ma anche il ridimensionamento di quello di Riva Trigoso (Ge).