Il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, ha aperto la seduta alle 17. All’ordine del giorno il disegno di legge n. 222/A (parte prima) Disposizione nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra finanziaria 2011-2013). All’esame dell’Aula l’articolo 25 Disposizioni in materia di governo del territorio. Alla ripresa dei lavori pomeridiani, il vicepresidente Cossa ha dato la parola Giulio Steri (capogruppo dell’Udc-Fli) nell’ambito della discussione generale. L’esponente della maggioranza, prima di entrare nel merito dell’articolo, ha richiamato due interventi fatti nella mattinata, esprimendo la posizione del partito che rappresenta. In particolare sui rapporti con la magistratura Steri ha affermato: Massima stima nei confronti magistratura, neanche noi, on. Gian Valerio Sanna, temiamo l’azione magistratura, e siamo d’accordo che ogni disfunzione debba essere sanzionata per tutte le Istituzioni dello Stato, non solo quelle politiche.
Per quanto riguarda la situazione politica al Comune di Alghero, richiamata da Sechi, Steri ha dichiarato che gli esponenti dell’Udc al Comune di Alghero, dopo aver più volte richiamato l’attenzione delle altre forze di maggioranza, con trasparenza, ha manifestato il dissenso verso il modo di governare la comunità di Alghero. Non ci sentiamo ormai più rappresentati da quella Giunta. E per quanto riguarda l’esponente dell’0Udc nell’Esecutivo comunale, Steri ha dichiarato: “E’ il miglior assessore dei Servizi sociali che abbia avuto il Comune di Alghero, nonostante quello che dice il sindaco.
Il capogruppo dell’Udc-Fli ha poi aggiunto che è grave che ancora oggi discutiamo su come si applicano le norme di transizioni del Ppr, perché i Comuni non hanno ancora adeguato i Puc. Bisognerebbe prevedere il commissariamento in caso di ritardi. La strada maestra è sempre quella del fare. Poi ha affermato che l’articolo 25 contiene un comma importante come quello n. 5: “Non tutti sanno che è il suo punto debole del sistema Arborea sono i nitrati. Eppure è l’unica zona dichiarata zona vulnerabile.
Ha chiesto poi la parola Francesca Barracciu (Pd): Siamo all’articolo 25 del Collegato. Già stamattina i colleghi hanno evidenziato come questo articolo rappresenti un insieme di norme che non copre le esigenze territorio. Sono norme che avrebbero bisogno di una maggiore approfondimento, come il trasferimento di competenze, e che rendono tutto ancor più pasticciato”. L’esponente dell’opposizione ha aggiunto: Del Governo del territorio la Giunta non se ne vuole occupare. L’unico progetto che si persegue è volto allo sfruttamento e all’aggressione del territorio. Ora si parla di una nuova strategia: Sardegna nuove idee”, definizione molto interessante che almeno vi fa fare un passo avanti nel linguaggio, anche se si tratta dell’ennesima bufala. Ancora uno smantellamento di ciò che è stato fatto dalla precedente Giunta in materia di territorio.
Secondo Barracciu è un apertura non ai cittadini e agli amministratori locali, ma alle grandi imprese di costruzioni. Una strategia che punta sulla compartecipazione e condivisione, che per Barracciu è soltanto propaganda e ha proseguito: Riscrivere il nuovo Ppr con chi? Gli amministratori restano di fatto inascoltati. Sappiamo la risposta a questa domanda e a chi attribuire le idee: gli interessi sono gli stessi di coloro che hanno distrutto il paesaggio del territorio sardo fino al 2000. E una vergogna, come sono una vergogna alcune disposizioni previste nella legge sul golf. L’esponente del Pd ha chiesto “di ritirare l’articolo e riportarlo nelle sedi opportune per parlare seriamente di politica di Governo del territorio”.
Con l’intervento di Barracciu, il vicepresidente Cossa ha dichiarato conclusa la discussione generale sull’articolo.
Alla ripresa dei lavori, sotto la presidenza di Claudia Lombardo, Francesca Barracciu, intervenendo sull’ordine dei lavori, chiede chiarimenti su alcuni emendamenti, che sarebbero stati formulati in una nuova stesura. Chiede in particolare se tale riformulazione configuri, sul piano formale, la presentazione di emendamenti all’emendamento.
La Presidente Lombardo precisa che con il termine nuova stesura ci si vuole riferire esclusivamente all’individuazione di una diversa copertura finanziaria. Mette quindi in votazione il testo dell’art. 25.
Parlando per dichiarazione di voto, Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas) chiede la votazione comma per comma e preannuncia il voto contrario al contro il primo comma, “perché ritiene che sia un errore attribuire agli enti locali la funzione di controllo sui piani idrogeologici; in questo caso controllore e controllato coincidono con gravi possibili effetti nella realtà pratica. Se poi un amministratore approva un piano idrogeologico pressato da esigenze politiche, rischierebbe moltissimo anche sotto il profilo penale.” Gianvalerio Sanna (Pd) aderisce all’idea di votare comma per comma. La giunta non ha risposto ai rilevi formulati in aula. “In pratica, afferma, si sta scaricando sui comuni la responsabilità di predisporre atti che espongono gli amministratori a gravi responsabilità civili e penali, e non esistono contrappesi”. Valuta poi del tutto insufficiente lo stanziamento di un milione di euro, con cui sarà impossibile “recepire i piani di assetto idrogeologico all’interno dei piani urbanistici”. Chiede quindi un voto palese che permetta al consiglio di assumersi le sue responsabilità ed auspica un approfondimento, possibilmente in commissione.
In accoglimento della richiesta, la seduta viene sospesa.
Alla ripresa dei lavori, il capogruppo dell’Udc-Fli On. Giulio Steri propone di bocciare i primi 3 commi dell’art. 25, relativi ai piani di assetto idrogeologico, per poterli ripresentare in sede di “collegato” ai Lavori Pubblici.
La richiesta di Steri viene accolta. La Presidente Lombardo mette quindi in votazione congiuntamente i primi 3 commi dell’art. 25. Lo scrutinio dà il seguente esito: favorevoli nessuno, contrari 60, astenuti 2. Il consiglio non approva.
Si procede successivamente alla votazione del comma 4 (contributo all’Arpas di 1 milione di euro per gli anni 2011, 2012 e 2013 per il monitoraggio delle acque), che viene approvato all’unanimità.
L’assemblea inizia poi l’esame del comma 5 (contributo di 400.000 per l’anno 2011 agli enti competenti per il controllo e monitoraggio della zona “vulnerabile” da nitrati di origine agricola di Arborea).
Per dichiarazione di voto, Gianvalerio Sanna, del Pd, evidenzia la gravissima situazione di emergenza, “anche per la scarsità delle risorse disponibili e l’inadeguatezza del piano di intervento, ormai datato”.
Giulio Steri, capogruppo dell’Udc-Fli, sottolinea che sui 93 ettari della zona di Arborea 45 sono considerati “vulnerabili”. Un contesto preoccupante, “aggravato dai costi aggiuntivi per i produttori, rappresentati dal conferimento in discarica dei liquami in eccesso e dall’acquisto di nitrati chimici”.
Per Mario Diana, capogruppo del Pdl, “siamo di fronte ad un grosso problema, che potrebbe essere alleviato dalla disponibilità dei terreni della Sbs ma così non è a causa dei problemi di quella società, mentre i produttori sono costretti a prendere in affitto terreni all’esterno dell’area, con aggravio di spese.”
Annuncia la sua astensione Luciano Uras (Sel-Comunisti-Indipendentistas), “perché si procede in modo disorganico mentre le agenzie regionali del settore agricolo dovrebbero essere impegnate a fondo per risolvere proprio questo tipo di problemi.”
Per i Riformatori sardi, Attilio Dedoni ha condiviso la necessità di un intervento urgente, ma ha ricordato che “recenti sperimentazioni condotte in agricoltura con particolari tipologie di mais hanno dato risultati incoraggianti per l’abbattimento della presenza dei nitrati nei terreni”. Il problema può essere risolto, dunque, anche con metodi “non invasivi”.
La Presidente Lombardo mette in votazione il comma 5, che viene approvato all’unanimità.
L’assemblea licenzia poi con voto favorevole il comma 6 (spesa di 50.000 euro per la realizzazione di un sistema informativo e di monitoraggio al servizio della zona “vulnerabile” di Arborea) con il seguente dettaglio: favorevoli 37, astenuti 25, contrari nessuno. Approvato all’unanimità anche il comma 7 (misure di tutela delle risorse idriche tramite il riutilizzo delle acque depurate), mentre il comma 8 ( spesa di 2.5 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 come contributo agli enti competenti per la realizzazione di opere previste dai piani di gestione degli impianti di depurazione) è passato con 36 voti favorevoli, 25 astensioni ed 1 voto contrario. Per quanto riguarda il comma 9 (contributo agli enti locali di 1.5 milioni per gli anni 2011, 2012 e 2013 per la gestione del Piano di assetto idrogeologico nell’ambito della pianificazione locale) ha avuto il via libera dell’aula con 49 voti a favore, 17 astenuti ed 1 voto contrario.
Al comma 9, inoltre, è stata aggiunta con l’emendamento 272 una norma che consente agli enti locali che hanno realizzato opere di prevenzione del rischio idrogeologico di adeguare la loro pianificazione entro il 31 dicembre 2011. L’emendamento è stato approvato all’unanimità. (A.F.)
La presidente Claudia Lombardo ha poi aperto la discussione generale sull’articolo 25 bis (Disposizioni in materia di agricoltura).
Il primo a prendere la parola è stato il consigliere del Pd Luigi Lotto che ha voluto sottolineare come il tema dei consorzi di bonifica, affrontato nell’articolo in discussione, sia tanto importante quanto riduttivo se affrontato in uno strumento come quello del Collegato. Lotto ha fatto riferimento ai lavori della Quinta commissione (Agricoltura) che “da tempo sta tentando di affrontare la questione dei consorzi di bonifica che in Sardegna versano in condizioni economiche disastrose e sono quasi tutti commissariati”. “Solo uno di questi consorzi è governato dagli stessi agricoltori ed è quello che presenta meno problemi degli altri ha proseguito Lotto - sulla situazione emerge un quadro davvero difficile”. Per Lotto non è con il Collegato che si può mettere mano a un problema di così ampia portata: “E’ tempo che i consiglieri si facciano carico dei problemi del mondo agro-pastorale con riflessioni nel merito e si trovino le dovute soluzioni”.
Antonio Solinas, Pd, ha voluto ricordare l’ondata di protesta che lo scorso anno ha coinvolto tutto il mondo agro-pastorale dell’isola, sottolineando come, a suo parere, la giunta non abbia dato risposte concrete e ben poche sono state le risorse erogate per tamponare le loro difficoltà. Anche secondo Solinas il Collegato non è lo strumento più idoneo per risolvere i problemi dell’agricoltura e in particolare dei Consorzi di bonifica: “La situazione è drammatica, i passivi salgono annualmente, i commissari ad acta non hanno fatto nulla di ciò per cui erano stati nominati. Questo articolo e i suoi relativi emendamenti non servono a nulla”.
Di tutt’altro avviso invece il consigliere del gruppo Udc-Fli, Giulio Steri per il quale il testo del 25 bis è particolarmente significativo ed è il frutto di un esame e di conclusioni condivise tra maggioranza e opposizione. “Non si ha la pretesa di risolvere tutti i problemi dell’agricoltura e della pastorizia con questo articolo – ha spiegato Steri - ma ci sono delle novità importanti come la norma sul riordino fondiario che porta a termine procedimenti, come quelli avviati nei Comuni del Campidano, che non sono ancora ultimati”. Per il consigliere centrista la ricomposizione della proprietà “è uno degli elementi fondamentali per consentire un’efficace politica agricola”. (MP).
Il vicepresidente del Consiglio regionale, Michele Cossa, ha quindi dato la parola a Tarcisio Agus (Pd): “Affrontiamo un altro tema di questo collegato omnibus, tema interessantissimo per lo sviluppo del settore agricolo”. L’esponente dell’opposizione ha però evidenziato: “Non si riesce ad affrontare un argomento in maniera organico, si cerca soltanto di far fronte alle emergenze. Ancora una volta temi importanti affrontati a piccoli pezzi. E’ improduttivo affrontare questi temi in questo modo, serve più analisi. Salutiamo, però, con favore l’intervento che cerca di porre una soluzione alla parcellizzazione dei terreni, ma anche sul punto in cui affronta la stabilizzazione del personale negli enti di assistenza al settore agricolo. E’ importante che questi enti – ha aggiunto Agus - abbiano personale stabile e non precario. Tra gli altri punti importanti c’è anche quello che affronta il tema dei prodotti alimentari da somministrare credo all’interno degli agriturismo”.
Per quanto riguarda poi gli impianti di biogas, l’esponente del Pd ha sottolineato: “La Sardegna potrebbe già avere nelle aziende agricole l’autosufficienza energetica, anche con mini pale eoliche per esempio. E sappiamo quanto l’autosufficienza energetica sia importante. Ognuno di questi temi avrebbe bisogno di un articolato legislativo specifico che dia certezze anche per il futuro e favorisca lo sviluppo del settore, dando opportunità lavorative anche ai nostri giovani”. Critico l’on. Gian Valerio Sanna (Pd): “Vorremo capire quale azione si voglia avviare. Rispetto quanto detto da Steri sull’importanza dell’articolo in esame. Sono d’accordo che si riparli del riordino fondiario. E’ però un’azione molto timida: piccole cifre rispetto al lavoro che ci sarebbe da fare. Bisogna guardare lontano”. L’esponente dell’opposizione ha poi proseguito: “Il riordino fondiario ha senso per la riconquista del latifondo. La politica dei paesi emergenti, ossia che stanno uscendo dalla crisi, è infatti quella di acquistare nel mondo, non oro, ma terreni agricoli perché quella è la ricchezza del futuro, perché consentirà di ottenere l’autosufficienza alimentare”.
Per quanto riguarda gli agriturismo l’on. Sanna ha affermato: “Va rivista la legislazione del ’98. Oggi in un agriturismo in Sardegna non si possono utilizzare i locali polifunzionali per trasformare piccole quantità di latte in formaggio o carni in insaccati, da usare per se stessi o da somministrare agli ospiti. Sono d’accordo sul fatto che bisogna garantire l’igiene, ma questa è un’attività che bisogna consentire. Va dunque rivista la legge 18 per farne una legge moderna, con delega delle verifiche sugli agriturismo alle Province”.
Il vicepresidente Cossa ha dato, quindi, la parola a Attilio Dedoni (Riformatori sardi – Liberaldemocratici): “Un problema, quello dell’agricoltura, che va rivisitato a fondo, affrontando le crisi che attraversa il settore. L’agricoltura è fondamentale per la Sardegna. In questo Collegato ci sono alcuni interventi importanti”. Dedoni ha illustrato alcuni spunti per valorizzare il settore agricolo. Tra questi ha proposto all’assessore: una sperimentazione sul mais e una produzione diversificata della carne di pecora da commercializzare nei Paesi mussulmani. L’esponente dei Riformatori sardi ha inoltre sottolineato che “il latte ovino è pagato troppo poco visto i costi di produzione. Gli allevatori sono, tra l’altro, vessati dalla burocrazia”.
Giuseppe Cuccu (Pd) rileva che è la prima volta che l’assemblea ha la possibilità di confrontarsi con l’Assessore, nonostante il grande bisogno di interventi che l’agricoltura manifesta da ormai troppo tempo. “L’articolo in esame, spiega, contiene in realtà piccoli interventi, alcuni di un certo significato, ma non di portata strutturale. Non si deve perdere di vista che il problema vero è la polverizzazione e l’eccessiva frammentazione del tessuto agricolo sardo, tema sul quale il Pd ha presentato una apposita proposta di legge ipotizzando il riordino fondiario come provvedimento di pubblica utilità”. Bisogna dare una speranza al mondo agricolo, ha poi sottolineato Cuccu, “ed è auspicabile che si arrivi ad una soluzione definitiva su una materia così complicata e controversa, dopo l’unica legge in materia che risale al ’33”. Soffermandosi sulla complessa realtà dei consorzi di bonifica, secondo Cuccu “occorre dare piena attuazione alla legge di riforma, che prevedeva fra l’altro un prezzo dell’acqua uniforme su tutto il territorio regionale”.
L’Assessore dell’Agricoltura Mariano Contu riconosce che l’articolo in esame “non risolve tutti i problemi del mondo agricolo sardo, tuttavia contiene indicazioni importanti che testimoniano la volontà precisa di avviare un percorso nuovo, a cominciare dai consorzi di bonifica per i quali si prevede un significativo abbattimento dei costi”.
In materia di riordino fondiario “si comincia a riflettere sul tema, c’è una pesante eredità storica, anche di tipo culturale, del passato, ed è qui che diventa evidente la differenza con le nazioni più progredite ed avanzate”. Per l’Assessore Contu, la Sardegna è insomma “all’inizio di un approccio diverso che vuole recuperare grandi ritardi, nel rapporto fra giovani e mondo agricolo innanzitutto e in secondo luogo nella valorizzazione di produzioni locali legate all’identità regionale, che possono trovare nuovi mercati e partecipare al rilancio delle zone interne”. L’agroalimentare, sotto questo profilo, “può rappresentare un elemento di grande valore, pur nella limitatezza della capacità produttiva del sistema regionale, e sotto questo profilo è necessario sostenere con convinzione il provvedimento che introduce il consumo dei prodotti locali, preparati all’interno delle aziende agrituristiche”. (A.F.)
Per le dichiarazioni di voto sull’articolo 25 bis è intervenuto Luciano Uras, capogruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas sottolineando che non aiuta l’agricoltura sarda a uscire dallo stato di crisi in cui versa. Anche Adriano Salis, capogruppo Idv, è dello stesso avviso, ritenendo la norma “assolutamente insufficiente rispetto alle proteste del movimento dei pastori e ben poca cosa per i problemi dell’agricoltura sarda”.
Carlo Sechi, Sel-Comunisti-Indipendentistas, ha spiegato invece che a suo parere l’emergenza del settore agricolo “rimane la commercializzazione dei prodotti e servono interventi a sostegno della vendita e dell’immagine dei prodotti sardi”. Il relatore Paolo Maninchedda è intervenuto per proporre un emendamento orale per cancellare l’ultima frase del comma 7 dell’articolo. L’articolo 25 bis è poi stato approvato dall’Aula. E’ stato poi approvato, con 59 voti a favore e 2 astenuti, l’emendamento 342 all’emendamento 24 che prevede che sia consentita la trasformazione della carne e del latte di produzione propria per uso familiare e per la somministrazione dei pasti agrituristici, in deroga alle vigenti norme, nei locali polivalenti (cucine) previsti nelle stesse strutture previo controllo delle autorità competenti. Sull’emendamento 24, che prevede l’aggiunta alla legge 18 del 1998 l’articolo 2 bis sui prodotti utilizzabili nella somministrazione di pasti, alimenti e bevande, il consigliere del gruppo Misto Roberto Capelli ha voluto sottolineare il proprio voto contrario perché “contrario allo spirito della legge 18, in quanto si vogliono trasformare gli agriturismo in ristoranti veri e propri”. L’emendamento 24 è stato approvato.
La presidente ha messo in discussione l’emendamento 299, sostitutivo parziale all’emendamento n. 87 all’articolo 25 bis. Ha chiesto prima la parola l’on. Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas) lamentando il fatto che non gli era stato consegnato l’emendamento in discussione e che quindi non era a conoscenza del contenuto. Ha preso la parola Luigi Lotto (Pd), primo firmatario del provvedimento, che ha spiegato l’importanza di specificare le figure professionali a cui si fa riferimento. Paolo Terzo Sanna (Pdl) ha annunciato il suo voto favorevole.
Ha, quindi preso la parola Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas): “Ritengo che il regolamento vada un po’ aggiustato. Qui stiamo parlando di una disposizione che doveva essere un collegamento alla Finanziaria, invece è una legge omnibus che tratta di tutto e di più, in modo confuso. Sta di fatto che noi non abbiamo nessun tipo di assistenza dagli uffici, nel momento in cui si chiedono delucidazioni sul riferimento normativo. E’ un nostro diritto e dovere”. La presidente Lombardo ha affermato che non le risultava che gli uffici si fossero rifiutati di dare assistenza all’on. Uras. E’ poi intervenuto l’on. Mario Diana (capogruppo Pdl): “E’ importante definire chi sono gli imprenditori agricoli a titolo professionale e bene ha fatto il collega Lotto a specificarlo. Perché molti dicono di essere agricoltori, quando di fatto non lo sono, soltanto per avere le provvidenze”.
Messo in votazione l’emendamento 299 è stato approvato.
La presidente ha avviato la discussione sull’Emendamento 87 (Paolo Terzo Sanna e più) sull’installazione e l’esercizio di generazione elettrica alimentati da biometano, biogas e gas.Luciano Uras (capogruppo Sel – Comunisti – Indipendentistas) ha affermato: “Sono d’ora in poi nell’indisponibilità ad accogliere emendamenti orali. Noi non ci attrezziamo ad analizzare un pasticcio normativo. Voterò contro questo emendamento come contro tutti quelli di cui non ho assoluta consapevolezza. Bisogna capire quali danni stiamo commettendo. Orami un emendamento non si nega a nessuno”. Per spiegare il motivo dell’importanza del testo in esame è intervenuto Paolo Terzo Sanna (Pdl): “Si tratta di un emendamento che tende a stimolare e a favorire le attività imprenditoriali agricole soprattutto per quanto riguarda le energie rinnovabili. Con questo emendamento si vuole favorire l’imprenditoria locale, tanto che per gli impianti di biomasse è stata prevista una procedura abilitativa semplificata”. Pur condividendo le perplessità di Uras, Luigi Lotto (Pd) ha affermato: “Su questo tema o si fa qualcosa oggi oppure è come se non si facesse niente. In questo caso è importante porre rimedio alle nostre carenze come legislatori”. “Ha ragione Uras – ha affermato Gian Valerio Sanna (Pd) - Dobbiamo stare attenti a quello che scriviamo”. Poi rivolgendosi al primo firmatario dell’emendamento ha aggiunto: “Il testo è contro la normativa nazionale. L’ultimo periodo va tolto perché è contro la legge”.
D’accordo Chicco Porcu (Pd) che ha chiesto la votazione per parti, annunciando la sua astensione per la prima parta e il voto contrario alla seconda. “Mi rivolgo alla Giunta e a Paolo Terzo Sanna: la norma è il fallimento di legislazione in materia energetica. In assenza di questa – ha affermato Gianpaolo Diana (Pd) - anche i consiglieri di maggioranza cercano di intervenire vista l’assenza della Giunta. Siamo tutti sensibili all’argomento. Sanna non è questo però il modo di procedere, abbiamo necessità di uno strumento organico di programmazione e pianificazione di settore energetico”.
La presidente Lombardo ha messo in votazione la prima parte fino alla fine della frase “sono assoggettati alla disciplina prevista dalla procedura abilitativa semplificata prevista dall’art. 6 del D. Lgs. 28 del 3 marzo 2011”. L’Aula ha approvato il testo con 41 voti favorevoli e 18 astenuti. La seconda parte da “La Giunta regionale stabilisce…” è stata bocciata con 31 contrari, 23 favorevoli, 1 astenuto.
Uras ha chiesto una conferenza dei capigruppo sul proseguo dei lavori. Al termine della conferenza la presidente Lombardo ha comunicato il nuovo calendario dei lavori dell’Aula che riprenderanno martedì, 21 giugno, alle 10. Domani si riunisce la commissione Bilancio Red