Press "Enter" to skip to content

La guerra e la pace viste con gli occhi delle madri: domani l’incontro al teatro civico

Filisa Batagova, pensionata di 63 anni, è nata e vive a Beslan. Nel 2004 è stata tra gli ostaggi di una scuola della sua città durante il massacro compiuto da fondamentalisti islamici e separatisti, soprattutto ingusci e ceceni. Nella scuola ha perso due nipotini e la sorella. Khaeva Tamara, 24 anni, ha studiato in quella stessa scuola. Nella strage ha perso la sorella minore. Manuela Dviri è nata a Padova da una famiglia di religione ebraica nel 1949 e si è trasferita in Israele nel 1968. Il terzo dei suoi figli, Jonathan, è stato ucciso nel 1998, appena ventunenne, durante uno scontro con gli Hezbollah, mentre prestava servizio militare in Libano. Veronica Kamara, 30 anni, viene dalla Sierra Leone, ha un bambino di poco più di un anno ed è una studentessa di Rondine, piccolo borgo in Provincia di Arezzo che un’omonima associazione ha eletto dal 1997 come “Cittadella della Pace”, sede permanente dello Studentato internazionale, progetto che consente ai ragazzi che provengono dai teatri dei conflitti in atto in tutto il pianeta di soggiornare per qualche anno in Italia e sperimentare che l’amicizia non solo è possibile, ma è sempre la soluzione migliore a ogni problema.

Saranno loro le protagoniste di “Latte materno, primo alimento dell’amicizia – Il ruolo delle madri nell’educazione all’amicizia e alla pace”, appuntamento inserito nel cartello delle iniziative per la Festa dell’Amicizia, che coincide con le celebrazioni di San Giovanni. Domani – mercoledì 22 giugno – alle 18.30 nel teatro Civico di Sassari, le quattro ospiti animeranno il dibattito dedicato al tema dell’amicizia. Si incroceranno le storie di madri che, a causa di guerre, conflitti o lotte fratricide, hanno avuto lutti in famiglia e hanno deciso di dire no all’odio e alla vendetta in una concreta prospettiva di riconciliazione. Con loro alcune madri legate all’esperienza dello Studentato Internazionale di Rondine, originari di vari Paesi in conflitto o reduci da guerre, che contribuiranno a diffondere un forte messaggio di speranza. Ma ci saranno anche madri e donne della Sardegna, che racconteranno il percorso compiuto per uscire dalla logica della vendetta e dell’odio.

Interverranno il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, l’arcivescovo di Sassari, monsignor Paolo Atzei, il presidente dell’associazione Rondine Cittadella della Pace, Franco Vaccari, e due studenti del borgo aretino. All’evento sono state invitate anche le altre autorità civili e militari del territorio. Moderatore sarà il giornalista Gianni Garrucciu. Red-com