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Dura risposta di Tremonti per sulla riforma fiscale

"E' facile dire no ai tagli lineari ma di solito quando vai a parlare con uno ti dice: taglia
l'altro". Giulio Tremonti all'assemblea annuale di Confartigianato gioca come sa, con la difesa del rigore e l'attacco agli inviti politici ad allargare i cordoni della borsa: "Tutti i fattori che hanno causato la crisi sono ancora in atto e ancora in essere e questo aumenta i rischi di incertezza e instabilità".
 

"Considero solo in parte corretta la critica sui tagli", ha osservato il ministro rivolgendosi alla platea degli imprenditori che poco prima aveva ascoltato il presidente di confartigianato chiedere tagli selettivi alla spesa pubblica.

"Tutti possono fare critiche e accettarle - ha aggiunto - l'opposto del lineare e' stata la selettiva concentrazione di un enorme quantità di risorse sugli ammortizzatori sociali, considerata una priorità ed ha funzionato. E' stato un passaggio fondamentale, quella è stata la grande scelta intelligente per la tenuta del Paese".

"Dobbiamo pagare 70-90 miliardi di interessi sul debito. E quindi parte della spesa non la vediamo in servizi. E tuttavia: la sanità italiana secondo l'Unione europea è al primo posto nel mondo. Quindi: cerchiamo di fare meglio, ma non suicidiamoci", ha detto Tremonti applaudito.

 "Le condizioni: primo, l'equilibrio della finanza pubblica. E' un valore di per sé. Tenere scassato il bilancio pubblico non è nell'interesse collettivo, è prodotto di irresponsabilità - ha proseguito Tremonti - Il debito italiano è il terzo del mondo senza che la nostra economia sia la terza del mondo, non possiamo ignorarlo. Se andate in giro a chiedere i soldi, conta come si è movimentato il tuo conto corrente. E noi andiamo in giro a chiedere i soldi".