Si è aperta sotto la presidenza di Claudia Lombardo la seduta pomeridiana del Consiglio regionale. I lavori sono proseguiti con la discussione generale sulla mozione 132 relativa alla grave crisi sociale, economica e ambientale dei territori di Perdasdefogu e di San Lorenzo (Villaputzu), con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento, e sull'Interpellanza 237/A sulla necessità che l'indagine epidemiologica sui territori sardi interessati da attività militari, e segnatamente per l'area del poligono del Salto di Quirra, sia svolta modificando radicalmente la composizione della commissione e del comitato scientifico previsti dal decreto dell'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale n. 26 del 17 maggio 2011.
Il primo a intervenire è stato Giampaolo Diana (Pd) che ha utilizzato il tempo a sua disposizione, vista anche la presenza in Aula dell'assessore della Sanità Antonello Liori, per fare alcune domande. "Assessore Liori le indagini cosa hanno accertato? Rispetto a questi accertamenti quali interventi prevede la Giunta regionale, e a che punto sono? Parrebbe a leggere la relazione del dottor Onnis che ci siano alcune aree inquinate, non tutta l'area. Vorrei che su questo lei rilasciasse una dichiarazione importante e precisa. Da cosa sono inquinate quelle aree?". Diana ha poi proseguito: "Quale è il livello di inquinamento e quali sono i rischi per la flora e per la fauna? Ci sono delle misure di sicurezza da adottare? Ritengo che se ci sono, sia la Giunta a doverlo fare e non la magistratura. Assessore dica una parola chiara. Le indagini finora svolte, quelle dei 4 moduli, sono sufficienti per esprimere esaustivamente un parere definitivo sulle condizioni di quell’area? Oppure ritiene che ci voglia un supplemento d'indagini? Se sì quali?".
Secondo Diana gli interventi messi in campo finora dall'Esecutivo non sono serviti a contrastare il disastro economico di quella zona. "Con la mozione - ha poi aggiunto l'esponente del Pd - chiediamo in qualche maniera un risarcimento economico". Tra gli esempi citati quello dei produttori di latte e degli operatori turistici. "Un danno -– ha concluso - che durerà per anni. L'altra questione riguarda i rapporti con l'Esercito e con il ministero della Difesa. E' possibile che si debbano usare soldi pubblici per sapere cosa è stato usato in quel territorio?".
La presidente Lombardo ha poi dato la parola ad Efisio Planetta (Psd'Az): "Si tratta di un problema che noi abbiamo valutato da anni e le nostre posizioni sono risapute. Parliamo di inquinamenti territoriali, di disastri ambientali e di problemi strutturali. Sia che si parli di grandi industrie prima, sia di basi militari oggi, sempre, e comunque, si parla della presenza di uno Stato centrale, reticente, lontano, che nei fatti ci danneggia, che continua a trattarci come una modesta colonia di un territorio che non sa se esiste oppure no. Basta vedere questa ultima finanziaria". Planetta ha poi aggiunto: "Il caso di Perdasdefogu era intuibile anche nei tempi passati. Abbiamo aspettato che al di fuori da questo palazzo si avviassero iniziative per accertare se c'era inquinamento". Per quanto riguarda la mozione ha aggiunto: "Sono contrario nella parte in cui dice di non voler interferire nella concertazione Stato-Regione sulla presenza militare in Sardegna: io credo che debba interferire". Planetta ha annunciato una Proposta di legge del Psd'Az sulle nanoparticelle e sui loro effetti sulla salute. "Abbiamo tutti il dovere di interferire su questi argomenti. Voglio ricordare La Russa quando ha previsto uno stanziamento di 30 milioni per risarcire le vittime del metallo del disonore. Con questo atto ha praticamente ammesso che l'uranio impoverito uccide".
Planetta ha poi concluso: "Dobbiamo cambiare i modelli di sviluppo che ci sono stati proposti, dobbiamo essere noi a progettare i nostri modelli di sviluppo. Serve un impegno che guarda alla ridiscussione del essere sardi, di essere padroni in casa nostra".
Gian Valerio Sanna (Pd) ha affrontato il problema precisando che "ci vogliono evidenze scientifiche, non ipotesi" e ponendo una questione di diritto: "Come Regione autonoma e speciale dobbiamo rivendicare il diritto a vedere applicato da tutti i poteri dello Stato il principio della leale collaborazione". L'esponente del Partito Democratico ha contestato gli "atteggiamenti da sceriffo che non siano controllabili" e ha richiamato la necessità di una informazione obiettiva perché non ci sono certezze. "Chi deve accertare - ha detto - si deve mettere in sintonia con gli altri poteri, compresi quelli territoriali". Citando come esempio il problema sanitario del mancato smantellamento di distese di eternit che subisce un diverso trattamento, ha auspicato un equilibrio finalizzato proprio alla ricerca della verità. Sanna ha chiesto che logica ci possa essere quando si impone il trasferimento del bestiame da un'area dove si prevede che, invece, gli esseri umani rimangano: "Dobbiamo fronteggiare il disastro sociale che ci sarà in quel territorio e che è solo all'inizio. L'immagine di quell’area è stata rovinata e la Regione deve essere presente".
Secondo il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, Luciano Uras, "il poligono di Quirra deve sparire a prescindere dalle questioni ambientali perché la Sardegna è stata più volte dichiarata Terra di pace e di amicizia tra i popoli. L'auspicio - ha precisato - deve essere esteso a tutte le servitù militari e civili perché il popolo sardo paga da troppo tempo un prezzo alto per andare incontro alle esigenze di uno Stato che non dà alcuna contropartita". Uras ha detto che "non basta nascondere la testa sotto la sabbia per cancellare il pericolo" a Quirra, a Teulada e in tutte le zone, comprese quelle industriali, che hanno subìto "violenze" e che, quindi, devono essere bonificate e recuperate. Contemporaneamente le popolazioni, vittime delle presenze inquinanti, devono essere ristorate con interventi seri. Ovviamente, ha concluso Uras, lo Stato si deve assumere tutte le responsabilità".
Il capogruppo Udc-Fli, Giulio Steri ha ricordato di non essere antimilitarista, ma ha aggiunto che bisogna assumere una posizione unitaria nei confronti del Governo nazionale per il riequilibrio delle servitù e per rivendicare porzioni di territorio da destinare ad altri usi. "Le esigenze delle difesa nazionale nel periodo della guerra fredda - ha evidenziato - ormai sono venute meno". Dopo aver ricordato la liberazione della base Nato di La Maddalena, riconoscendo all'ex presidente della Regione Soru il ruolo di "artefice", Steri ha suggerito alcune linee d'azione che si possono attuare immediatamente: "Teulada è zona Sic - Sito di interesse comunitario.- E' doveroso che la Giunta si attivi per dire che nessun carro armato può andare sulle dune. Stesso discorso di tutela ambientale si può fare per una parte del poligono di Quirra. Al di là di questo - ha concluso Steri - bisogna fare indagini serie perché dobbiamo tutelare il lavoro, ma non a discapito della salute".
E' poi intervenuto Mario Bruno (capogruppo del Pd) ricordando quanto accaduto nel marzo scorso quando, su Quirra, maggioranza e minoranza si erano "annullati a vicenda, non riuscendo ad approvare nessuno dei due ordini del giorno presentati e senza, quindi, riuscire a dire una parola su Quirra". "Oggi questa mozione riporta in Aula il tema - ha proseguito - e lo fa in maniera pertinente, sia nella premessa sia nel dispositivo che parla di un’emergenza sociale vera e propria, e delle emergenze legate allo sviluppo del territorio e dell’occupazione".
Per Bruno in questa situazione di grave emergenza né lo Stato né la Regione sono ancora riusciti a dare certezze a quelle popolazioni. "Mi chiedo: il poligono in quell'area ha davvero garantito sviluppo o ha sottratto sviluppo?". Per il capogruppo del Pd uno dei punti più importanti della mozione è quello che prevede gli aiuti economici al territorio dove insiste il Poligono, ma anche quello che prevede la convocazione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico. "E' una mozione che vuole garantire trasparenza e velocità massima nell'ottenere gli esiti delle indagini in corso nel territorio". Bruno ha chiesto alla Giunta chiarezza e ha reso noto di aver scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Ugo Cappellacci, affinché esca "da questo silenzio assordante e intervenga presso il Consiglio dei Ministri con autorevolezza sulla questione delle servitù militari".
Per la replica della Giunta, la presidente Lombardo ha dato la parola all'assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, che ha evidenziato come il dibattito riguardi tutte le aree dove si trovano poligoni militari. Per l'esponente dell'Esecutivo è vero che esiste un'emergenza socioeconomica legata alla presenza delle servitù militari, ma ancor di più legata alle decisioni della magistratura che non ha voluto commentare: "Credo che se la magistratura ha agito in tal modo debba avere avuto valido motivo che non conosco. Noi come Regione stiamo cercando di salvaguardare tutte le attività presenti in quei territori, comprese quelle militari perché ci viene richiesto dalle popolazioni di quelle stesse zone". Per quanto riguarda i timori espressi dal punto di vista sanitario, l'assessore ha affermato che i dati raccolti e anche le denunce presentate non sono state ritenute sufficientemente convincenti dal punto di vista scientifico e che, quindi, richiedono un ulteriore approfondimento. "Sia noi, sia la magistratura stiamo cercando di accertare la verità".
L'assessore Liori ha espresso la massima attenzione e sensibilità, sua e di tutta la Giunta, verso le popolazioni che stanno attraversando una situazione di grave disagio sociale ed economico. Per queste popolazioni sono stati già stanziati ingenti fondi nell’ultima Finanziaria, anche per anticipare gli indennizzi che dovranno ricevere gli allevatori. L'esponente dell'Esecutivo ha anche affermato che, come assessore all'Assistenza sociale, metterà in campo tutte le risorse e le azioni necessarie per sostenere queste popolazioni in difficoltà.
Sull'esito delle indagini epidemiologiche, l'assessore Liori ha affermato che è "emerso che ci sono zone inquinate: alcune utilizzate come discariche e poi ricoperte, altre inquinate dai metalli pesanti delle origini più disparate". L'esponente dell'Esecutivo ha anche sottolineato che lo Stato ha aumentato in maniera considerevole la quota per la Sardegna dei fondi nazionali spettanti alle Regioni su cui insistono servitù militari. Per il componente della Giunta, inoltre, la delibera che ha istituito il Comitato scientifico non va in contrasto con i documenti approvati dal Senato e dalla Commissione d'inchiesta, confermando inoltre, la scelta di non dare il coordinamento del Comitato scientifico all'Istituto superiore di Sanità perché sarebbe stato attaccabile, visto che è alle dipendenze del ministero della Salute. L'assessore Liori ha concluso annunciando che gli esiti dello studio saranno pubblicati e divulgati e che non ritiene condivisibile il testo della mozione presentata in Aula.
Per la controreplica la presidente Lombardo ha dato la parola a Franco Sabatini (Pd): "Sono sempre più convinto della distinzione che deve essere fatta tra l'emergenza economica e i rischi per la salute. Ci sono tantissime famiglie in uno stato di gravissima difficoltà economica. Il tema in discussione è stato invece strumentalizzato e spostato sul problema della presenza delle servitù militari". Sabatini ha chiesto all'assessore Liori massima celerità nella spendita delle risorse a sostegno dei pastori e delle famiglie di quel territorio che vivono un momento di grandissima difficoltà. Mario Bruno (capogruppo del Pd), anche lui intervenuto per la controreplica, si è detto "parzialmente soddisfatto". L'esponente dell'opposizione ha ribadito che il decreto assessoriale non è in linea con quanto stabilito dal Senato e dalla Commissione d'Inchiesta parlamentare e che il coordinamento del Comitato scientifico dovrebbe essere attribuito all'Istituto superiore di Sanità.
Mario Diana (capogruppo del Pdl) ha chiesto, quindi, alla presidente una conferenza dei capigruppo. Al termine della riunione Lombardo ha dichiarato chiusa la seduta odierna e ha aggiornato i lavori del Consiglio regionale al mercoledì 6 luglio, alle 13.00, per la votazione della Mozione 132 e il voto del passaggio agli articoli del Dl 71. I lavori verranno sospesi, mercoledì pomeriggio e giovedì mattina, per consentire alla Commissione Autonomia di riunirsi per esaminare gli emendamenti presentati al Dl 71. Giovedì, 7 luglio, alle 16, proseguiranno i lavori dell'Aula. Red.