L'UPS e le 8 Province Sarde, fortemente preoccupate per il silenzio della Regione in merito alla proposta di stabilizzazione presentata dalle Province, nonostante i numerosi solleciti e per l’imminente scadenza dei contratti dei lavoratori, prevista per il prossimo 31 Agosto 2011, chiedono nuovamente che l’Assessorato Regionale al Lavoro dichiari formalmente, con urgenza, quale sia l’orientamento di fronte alla proposta presentata lo scorso 30 marzo.
La regolarizzazione dell’erogazione dei Servizi per il Lavoro e la stabilizzazione dei lavoratori precari, prevede l’attribuzione alle Province, da parte della RAS, di risorse stabili per l’esercizio delle funzioni delegate, l’adeguamento delle dotazioni organiche delle Province al fabbisogno di personale per l’esercizio delle funzioni delegate dalla Regione e il conseguente Piano delle Assunzioni ed inoltre l’effettuazione, da parte delle Province, dei concorsi pubblici di selezione.
Questa situazione scaturisce dal fatto che la Sardegna nel 2005, ultima Regione d’Italia nel recepimento delle competenze in materia di lavoro, ha effettuato assieme allo Stato un finto decentramento di competenze e funzioni alle Province, di fatto non sono state contestualmente trasferite le risorse finanziarie adeguate per utilizzare stabilmente il personale nell’esercizio delle funzioni delegate. Le Province rivendicano la completa attuazione del trasferimento delle competenze mediante l’assegnazione stabile di risorse finanziarie.
L’UPS e le 8 Province Sarde all'unanimità ribadiscono, inoltre, la propria contrarietà nei confronti della proposta presentata dall’Assessorato Regionale al Lavoro, improntata ad un neo centralismo regionale che non trova eguale esperienza in nessuna regione d’Italia, in quanto lesiva delle funzioni delegate alle Province in materia di lavoro e in pieno contrasto con quanto deciso dal Parlamento con il federalismo regionale che rafforza il ruolo delle Province in materia di Lavoro.
L'Unione Province Sarde e le 8 Province esprimono la propria totale solidarietà ai lavoratori precari dei CSL e CeSil che in questi giorni scioperano per protestare contro l'assenza di decisioni da parte della Regione. Red