Il segretario di stato Usa Hillary Clinton ha accusato ieri le truppe del leader libico
Muammar Gheddafi di aver trasformato gli stupri e le "violenze contro le donne" in "strumenti di guerra". "Le forze di Gheddafi e di altri gruppi nella regione - ha
dichiarato la Clinton in un comunicato - cercano di creare divisioni fra gli abitanti usando le violenze contro le donne e lo stupro come strumenti di guerra".
"Gli Stati Uniti - ha aggiunto - condannano (tali azioni) nel modo più fermo".
Il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Luis Moreno-Ocampo, ha affermato la settimana scorsa che gli inquirenti hanno prove che Gheddafi ha ordinato stupri di massa e fa distribuire stimolanti chimici ai suoi soldati.
Sherif Bassiouni, il capo della commissione d'inchiesta che ha preparato il rapporto dell'Onu sulla Libia, dove è stato lo scorso aprile, ha invece espresso dubbi sull'esistenza di una politica di stupri di massa da parte del regime libico, parlando
di "gigantesca isteria" di una societa' che "si sente vulnerabile".
Il World Food Programme (WFP) ha fornito aiuti alimentari ad oltre mezzo milione di persone colpite dal conflitto in corso il Libia. E' quanto rende noto in un comunicato l'agenzia dell'Onu che ha sede a Roma precisando che l'assistenza e' diretta a civili che si trovano nelle zone dove si combatte, agli sfollati, ai lavoratori migranti ed ai gruppi sociali piu' deboli, vedove, orfani e malati.
L'azione del Wfp è iniziata il 9 marzo, subito dopo l'inizio del conflitto, con l'invio di aiuti alimentari via mare e via terra, ricorda ancora la nota precisando che la distribuzione finora ha raggiunto 270mila presone nella Libia orientale, 136mila in quella occidentale con altre 125mila nella città di Misurata.
"E' una priorita' del Wfp rendere disponibile cibo alla popolazione più esposta al rischio fame, soprattutto in aree come Misurata, gravemente colpite dal conflitto" ha dichiarato Daly Belgasmi, direttore regionale del WFP per Medio Oriente, Asia Centrale ed Europa orientale.
Il ministro degli Esteri Franco Frattini e il capo del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) dei ribelli libici hanno firmato a Napoli un accordo per una gestione condivisa del fenomeno migratorio. Governo italiano e Cnt si scambieranno informazioni sui flussi di immigrazione illegale, sulle organizzazioni criminali che li favoriscono, sui modus operandi e sugli itinerari seguiti e anche sulle organizzazioni specializzate nella falsificazione di documenti e passaporti, nonche' per la reciproca assistenza e cooperazione nella lotta all'immigrazione illegale, incluso il rimpatrio di immigrati irregolari.