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Provincia di Cagliari: Continua lo strazio dei trasporti.

"Il ritardo di oltre 4 ore del traghetto Nomentana della Tirrenia, coi gravi disagi che i viaggiatori hanno dovuto subire durante la traversata, dai disservizi igienici alla mancanza di informazioni, è solo l' ultimo episodio di una lunga e tormentata vicenda che vede i sardi e migliaia di viaggiatori ostaggi di una Compagnia di navigazione in liquidazione da mesi, una Compagnia che compromette lo sviluppo e gli investimenti che gli Enti locali promuovono faticosamente nel territorio e che poi rischiano di essere vanificati proprio da questi disagi". Così l'assessore provinciale al Turismo e alle Attività produttive, Piero Comandini, che aggiunge: "Quest'anno pare che si sia abbattuta una maledizione sull'Isola: il caro traghetti, una privatizzazione senza fine della Tirrenia, che ha visto escluso il sistema degli Enti locali e di cui non si conosce il piano industriale, una flotta sarda che per scelta della Regione ha tagliato in due la Sardegna, collegando solo i porti del centro-nord dell'Isola, ebbene, tutto questo sta mettendo in ginocchio l'economia del sud Sardegna e non solo sul versante turistico". Per Comandini "se da una parte questa situazione del trasporto marittimo isolano non è più tollerabile - e non può quindi essere accettata - dall'altra la Regione non può limitarsi ad una sterile e generica riproposizione di slogan, anche se accompagnati da azioni di marketing, di cui peraltro, a fine stagione turistica si dovrà valutare la bontà, ma piuttosto deve trovare la forza per far sentire a livello centrale l’indignazione di tutti i sardi, affinchè  all'Isola vengano garantite, da subito, le stesse opportunità  di mobilita che hanno gli altri cittadini nel resto d'Italia".

"Sul fonte dei trasporti marittimi - ha concluso l'assessore - i sardi tutti hanno diritto di conoscere che futuro attende la Sardegna - mentre la classe dirigente sarda ha invece il dovere di dare risposte strutturali e definitive, senza scadere nella facile demagogia o, ancor peggio, in azioni populistiche e improvvisate, che se al momento possono anche attenuare i danni derivanti dall'emergenza, nell'ottica di un più ampio orizzonte rischiano invece di trasformarsi nella pietra tombale delle già sofferenti risorse pubbliche e dell'agonizzante economia sarda". Red