E' un vero massacro quello condotto oggi dalle forze siriane, secondo quanto denunciano gli attivisti pro democrazia che parlano di oltre 124 persone uccise nell'offensiva ad Hama ed in altri centri della protesta.
Secondo quanto ha dichiarato un attivista alla Dpa, almeno 97 sono le persone uccise dalle forze di Damasco che oggi hanno attaccato in grande stile la città di Hama.
L'agenzia di stato Sana afferma che nella città di Hama, dove all'alba sono intervenuti i carri armati e dove ci sono oltre 100 morti fra i civili, c'è una resistenza di gruppi armati, con cecchini dai tetti, che hanno eretto barricate e rispondono con mitragliatrici e razzi rpg.
Il numero delle vittime è confermato anche da un testimone contattato telefonicamente: "Qui e' un massacro, bisogna fermarlo, ci sono oltre 100 morti". Tra le vittime, secondo il racconto, ci sono donne e bambini.
Il regime siriano tenta da diverse settimane di soffocare la protesta che ad Hama, 210 chilometri a nord di Damasco, ha visto uno dei suoi centri più attivi con fino a 55mila persone scese in piazza, sottolinea Rahmane.
Hama è tra l'altro una città simbolo della lotta contro il regime in Siria da quando, nel 1982, la durissima repressione di una rivolta ispirata dal movimento dei fratelli musulmani -bandito nel Paese- contro l'allora presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, provoco' la morte di 20mila persone.
Il ministro degli esteri britannico William Hague si è detto "inorridito" per l'attacco delle forse di sicurezza siriane a Hama che avrebbero fatto secondo testimoni cento morti. "Non ha giustificazione", ha detto Hague secondo un comunicato sul sito del Foreign Office.
Le autorita' siriane "sono disperate ... ingaggiando una guerra aperta contro i loro stessi cittadini". Lo ha detto un funzionario dell'ambasciata Usa a Damasco riferendosi al massacro di Hama
"Un forte appello" al governo siriano "per la cessazione immediata delle violenze contro i civili", definite "un orribile atto di repressione". A lanciarlo e' il Ministro degli Esteri Franco Frattini, che, dopo le violenze nella citta' di Hama, ha duramente condannato "questo ulteriore orribile atto di repressione violenta contro i manifestanti che protestano da giorni in maniera pacifica".
Le forze di sicurezza siriane hanno arrestato Sheikh Nawaf al-Bashir, capo della piu' importante tribu' della provincia ribelle di Deir al-Zor, i Baqqara, e figura di spicco dell'opposizione a Bashar al-Assad. Agenti sella polizia segreta lo hanno ammanettato sabato pomeriggio a Damasco, nel quartiere di Ein Qirsh. Bashir, a cui fanno riferimento un milione e 200mila Baqqara, aveva dichiarato prima dell'arresto che stava tentando di convincere i suoi uomini a desistere dalla lotta armata e a potare avanti proteste pacifiche, nonostante la vuolenta repressione del regime.
Sono almeno 61 i morti oggi nell'irruzione delle forze di sicurezza e dell'esercito siriano nella citta' di Hama, uno dei centri della protesta contro il regime. Lo riferisce la Cnn citando attivisti per la difesa dei diritti umani.
Precedentemente il bilancio di 45 vittime e decine di feriti nell'attacco dell'esercito siriano in corso nella citta' di Hama, era stato fornito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani.
"L'esercito e le forze di sicurezza, che hanno fatto irruzione questa mattina ad Hama, hanno aperto il fuoco su civili uccidendone 45 e facendo decine di feriti", ha detto Abdel Rahmane, presisente dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, citando fonti mediche sul posto.
Il regime siriano tenta da diverse settimane di soffocare la protesta che ad Hama, 210 chilometri a nord di Damasco, ha visto uno dei suoi centri più attivi con fino a 55mila persone scese in piazza, sottolinea Rahmane.
Hama è tra l'altro una citta' simbolo della lotta contro il regime in Siria da quando, nel 1982, la durissima repressione di una rivolta ispirata dal movimento dei fratelli musulmani -bandito nel Paese- contro l'allora presidente Hafez al-Assad, padre di Bashar, provocò la morte di 20mila persone.
"Qui è un massacro, bisogna fermarlo, ci sono oltre 100 morti". Lo ha ha riferito un testimone ad Hama contattato telefonicamente. La città è sotto assedio e "da questa mattina alle sei sono cominciati gli spari". Tra le vittime, secondo il racconto, ci sono donne e bambini.
E' salito a 61 morti - secondo la Cnn - il numero provvisorio dei civili uccisi nella città siriana di Hama, attaccata all'alba da carri armati, che avanzano da quattro direzioni sparando con i cannoni e con le mitragliatrici.
Testimoni riferiscono che le granate sparate dai tank dell'esercito piovono su e attorno alla città - dove nei giorni scorsi si sono svolte massicce manifestazioni di piazza contro il presidente Assad - a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri di Hama sono stati tagliati: una tattica, questa, abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione.
Ancora mattanza umana in Siria. Infatti, ancora una volta l'esercito siriano torna a sparare sui civili ed i carri armati hanno bombardato e attaccato all'alba la città di Hama, teatro nelle ultime settimane di alcune fra le più massicce manifestazioni contro il regime, provocando la morte di almeno 24 civili.
Le fonti dicono che i tank dell'esercito hanno investito la città e i suoi dintorni con una pioggia di granate, a un ritmo di almeno quattro al minuto. Acqua ed elettricità verso i principali quartieri di Hama sono stati tagliati: una tattica abitualmente usata dai militari nelle operazioni di repressione.
Un medico che ha preferito nascondere la propria identità ha contato almeno 19 cadaveri e altre decine di persone ferite nell'ospedale Badr, mentre nell'ospedale Al-Horani vi sarebbero almeno tre corpi e altri due all'Hikmeh. Il numero delle vittime potrebbe salire ancora perché diversi corpi, dice la fonte, «giacciono abbandonati nelle strade» mentre i cecchini hanno preso posizione sui tetti dell'edificio della compagnia elettrica e della prigione. «I carri armati stanno attaccando da quattro direzioni. Stanno sparando a casaccio con le mitragliatrici pesanti e travolgendo le barricate stradali erette dagli abitanti», ha detto la fonte medica al telefono.