Press "Enter" to skip to content

Bersani: “Se il premier ragiona, si può parlare”

"Sinceramente non sono molto fiducioso, ma se posso metterci una piccola speranza, spero che almeno ci sia un'analisi veritiera, che non si racconti la solita favola". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, risponde ai cronisti che gli chiedono cosa si aspetti dall'intervento in Aula di Silvio Berlusconi previsto per domani.

"Sono piuttosto irritato - aggiunge - dalla giaculatoria 'l'opposizione proponga' perché se ci avessero ascoltato un po' in questi tre anni non saremmo arrivati a questo punto". Ma "se da tre anni si dice che stiamo meglio degli altri, senza accorgersi che invece perdiamo il triplo degli altri, cosa vuoi collaborare...". Se invece "si comincia a ragionare", dice il leader dei democratici, "si può discutere".

"O si va a votare subito o si trova lo spazio di una soluzione transitoria in netta discontinuità con il passato", spiega lo stesso Bersani a Repubblica, in un'intervista nella quale ribadisce che "dopo questo lunedì, Berlusconi dovrebbe andare al Quirinale e rimettere il mandato nelle mani del Presidente Napolitano".

Il segretario Pd torna a chiedere il ricorso anticipato alle urne, come avverrà in Spagna, per rispondere alla crisi: "Di fronte a una novità di questo tipo - osserva - i mercati capirebbero che ci stiamo occupando di dare una svolta". Quanto a un eventuale governo di transizione, a guidarlo non dovrebbero essere "i protagonisti che ci hanno portato fin qui", rileva Bersani osservando che "il Gattopardo non funziona quando la situazione è questa. Siamo nei guai seri e io sento in giro una vera paura sul futuro".