Domani, giovedì 4 agosto, alle 22.00, a Oristano, nell'ambito della XIII edizione del Dromos Festivale, Mulatu Astatke, artista di culto della musica africana, si esibirà in piazza Cattedrale.
Il musicista etiope, classe 1943, sarà al centro dei riflettori alla testa di una band di otto elementi, con Byron Wallen alla tromba, James Arben ai sassofoni e al clarino basso, Danny Keane al violoncello, Alex Hawkins alle tastiere, John Edwards al basso, Tom Skinner alla batteria e Richard Olatunde Baker alle percussioni. Compositore, arrangiatore e polistrumentista (suona vibrafono, pianoforte e varie percussioni), Mulatu Astatke è considerato il padre dell'Ethio-Jazz, quel movimento nato negli anni Sessanta che fonde insieme jazz, elementi della musica tradizionale etiope e influenze latinoamericane. Primo africano a essersi diplomato alla Berklee Music School di Boston, vanta una carriera prestigiosa, impreziosita da collaborazioni con musicisti del calibro di Duke Ellington e Mongo Santamaria, tra gli altri. Per anni Mulatu Astatke ha vissuto tra Addis Abeba e Boston, non senza qualche sortita nel Vecchio Continente, coltivando un nomadismo che gli ha permesso di sviluppare la sua musica ignorando tanto i confini tra i generi quanto quelli geografici.
Più di recente ha goduto di un nuovo successo grazie alle uscite discografiche della serie Ethiopiques e al film di Jim Jarmush "Broken Flowers", nella cui colonna sonora compaiono un paio di brani di Astatke. Gli ultimi sono stati sicuramente anni d'oro per il maestro etiope: nel 2009, tornato in studio di registrazione dopo oltre vent'anni, ha registrato con il collettivo inglese The Heliocentrics l'album "Inspiration Information", conquistando poi una serie di nomination, premi e riconoscimenti. E' invece dell'anno scorso "Mulatu Steps Ahead", un disco dal titolo emblematico, che esplora nuove direzioni nella fusione di jazz e modalità della musica etiope, spingendo avanti il sound pionieristico sviluppato da Mulatu Astatke durante gli anni Sessanta e Settanta. Com.