Il contributo di solidarietà lo pagheranno soltanto ai parlamentari. Inoltre non vi saranno aumenti dell'Iva e risparmi da interventi sulle pensioni. Il vertice di Arcore fra Pdl e Lega cambia così il decreto sulla manovra. L'anomalo vertice istituzionale fatto fuori dalla norma (perché il plurinquisito premier italiano con le istituzioni non ci sta proprio) sulla manovra economica, arriva in Senato martedì, poche ore dopo le decisioni prese nel vertice.
Sono già stati presentati dalle opposizioni oltre 600 emendamenti (che vorranno dire sicuramente fiducia alla Camera) e mancano ancora quelli del Pd oltre a quelli della maggioranza, necessari ad attuare i cambiamenti decisi lunedì pomeriggio.
I saldi, ovvero l'ammontare complessivo dell'intervento, deve rimanere pari ai circa 25 miliardi di euro entro il 2012 previsti dal decreto originario. La maggioranza assicura che sarà così, anche se forti dubbi sono stati espressi dalle opposizioni. Ma per il ministro dell'Economia, Tremonti, il nuovo accordo raggiunto nella maggioranza va «molto bene».
L'intervento principale per i risparmi immediati da ottenere arriva dalle pensioni. Senza introiti da aumenti dell'Iva, senza contributi di solidarietà e senza modifiche sull'età pensionabile delle donne rispetto alle recenti novità (progressivo innalzamento dell'età pensionabile in tempi lunghi) pagano invece gli uomini nati prima del 1985, che da oggi (se passerà l'emendamento) devono lavorare un anno e on anno e mezzo in più per arrivare all'età pensionabile. Non vale più, infatti, il recupero del servizio militare. La leva obbligatoria è terminata nel 2005 e l'utima chiamata ha riguardato i nati nell'85. Va detto tra l'atro che per i più anziani l'annulla mento del recupero pesa per ben 18 mesi, non un anno, visto che il servizio di leva era in precedenza di un anno e mezzo. Pagano anche i laureati (donne e uomini, in questo caso): per l'età pensionabile non contano più gli anni di università, che sono stati finora recuperabili attraverso un versamento, spesso anche sostanzioso, a copertura dei contributi. Il calcolo infatti sarà effettuato soltanto in base agli «effettivi anni di lavoro». Il raggiungimento degli anni di anzianità non terrà più conto quindi degli anni di servizi militare prestato e degli anni universitari che «verranno scorporati» mantenendo immutato l'attuale regime previdenziale. Gli anni in questione, quindi, verranno computati per il calcolo dell'ammontare della pensione, mano non hanno più alcun valore per il calcolo dell'età pensionabile.
Si fa molto lunga e in salita la strada per l'abbattimento dei costi della politica. La maggioranza si è accordata per cancellare tutte le province ma l'abolizione potrà essere fatta solo per via costituzionale, con i tempi che comporta. Lo stesso vale per il dimezzamento del numero dei parlamentari. Sono stati salvati i piccoli comuni ai quali verrebbe chiesto tuttavia di accorpare i servizi.
Contrariamente alle attese, l'Iva non sarà aumentata Il provvedimento presentato a Ferragosto dal ministro Tremonti mantiene la Robin Tax e ci sarà poi «una stretta sulle società di comodo». Il contributo di solidarietà, è stato annunciato, sarà sostituito da «nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive nonchè riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative»
I critici della maggioranza«sembra che abbiano ottenuto qualcosa» ha commentato il deputato Pdl Guido Crosetto per il quale «le notizie uscite dal vertice sembrano positive. È stato utile aprire un dialogo, anche duro, all'interno della maggioranza e del governo. Forse non è tutto ciò che tutti noi avremmo voluto, ma è altrettanto importante mantenere solida la maggioranza».
«È finita la pacchia per chi utilizza società di comodo o trust per non pagare le tasse. la prima volta che qualcuno prova a far fuori le società di comodo» ha detto il ministro Roberto Calderoli annunciando «le norme che riguardano le persone fisiche nella legge delega di riforma del fisco».
«Dalle cose sentite fino a qui siamo alla confusione, la quadra non c'è, non vedo come possano quadrare questi conti» ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. «Nell'insieme mi sembra una soluzione debole - ha aggiunto - spero non venga valutata troppo pesantemente da chi ci osserva nel mondo». Quanto al confronto maggioranza-opposizione, Bersani ha suggerito: «invece di discutere ad Arcore di cose che non si capiscono, vengano a discutere le cose che abbiamo scritto noi, questo è un consiglio che mi sento di dare».
«Ad una prima lettura» delle notizie emerse dal vertice della maggioranza si commenta in serata nella sede della Cgil «l'unica cosa che si capisce è che per tagliare la sovrattassa sui redditi superiori a 150 mila euro si costringono tante persone, che magari fanno anche lavori faticosi, a lavorare almeno un anno in più».