Luca Pinna, responsabile dell’Ufficio Programma Mediterraneo per Sardegna e Corsica, è stato collocato in cassa integrazione.
“Ciò significa di fatto la cancellazione del Fondo Mondiale per la Natura nell’isola. Un grave errore soprattutto dopo che i sardi hanno contribuito con grandi sacrifici all’acquisto da parte del WWF dei 3.000 ettari di Monte Arcosu, in provincia di Cagliari”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” sottolineando “la necessità del pluralismo nelle problematiche ambientali e nella salvaguardia della biodiversità dell’isola”.
“Non si comprende, se non con un mero miope calcolo ragionieristico l’esigenza di rinunciare – rileva Caligaris – alla presenza attiva in Sardegna da parte di un’associazione che in questo territorio ha sempre agito, attraverso il suo più significativo rappresentante Luca Pinna, favorendo il dibattito e sollecitando l’opinione pubblica a una riflessione sulle opportunità derivanti dal rispetto dell’ambiente naturale, un valore peraltro radicato e profondamente condiviso dalla cultura millenaria della comunità sarda”.
“Rinunciare a una presenza qualificata e attenta nel territorio – sostiene ancora la presidente di SDR – corrisponde a una bocciatura non di un singolo individuo, cui va la solidarietà umana dei nostri soci anche per il trattamento riservatogli, ma di un’intera cultura. La scelta infatti appare come una palese manifestazione del fallimento dei valori del WWF in cui hanno creduto e si sono impegnati tanti giovani volontari sardi, affrontando in certi momenti anche pesanti critiche personali e atteggiamenti ostili da una fetta dell’opinione pubblica isolana. Ciò è accaduto in particolare con l’acceso dibattito sul Parco Nazionale del Gennargentu”.
“Mettere da parte, dopo vent’anni, una persona costantemente impegnata sul fronte della valorizzazione del patrimonio ambientale per ragioni chiaramente ragionieristiche significa rinunciare alla propria missione. Se questa decisione non dovesse essere rivista – conclude Caligaris – il WWF Italia dovrebbe anche rinunciare alla sua più estesa oasi ambientale lasciandola in eredità agli enti locali che saprebbero meglio valorizzarla”. Red-com