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A Bultei un sospetto focolaio di scrapie: Interessato il più grosso allevamento del Goceano, si prevede l’abbattimento di 1000 capi.

 Un sospetto focolaio di scrapie-Tse (pecora pazza) è stato individuato dai veterinari del Sevizio di Sanità animale della Asl di Sassari, all’interno di un’azienda nel territorio del comune di Bultei. Nei giorni scorsi infatti è arrivata la diagnosi del laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari relativo a due capi ovini morti.

In attesa della conferma da parte del Centro di referenza nazionale per Tse di Torino e dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, il Servizio veterinario dell’Asl ha già attivato i provvedimenti previsti dal manuale operativo e relativo al sequestro cautelativo dell’allevamento che risulta essere costituito da oltre 2000 capi, il più grosso del Goceano.

Nei prossimi giorni i veterinari svolgeranno i prelievi ematici per l’individuazione dei capi geneticamente sensibili alla malattia che saranno quindi abbattuti e distrutti. Dal Servizio di via Rizzeddu prevedono di abbattere una percentuale di capi che va da un minimo del 25 per cento a un massimo del 60 per cento, saranno quindi oltre 1000 i capi che saranno distrutti.

 

La scrapie è una malattia degenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale della pecora e della capra. E' compresa nel gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (Est o Tse nel caso si utilizzi il termine inglese) o malattie da prioni, assieme ad altre neuropatologie che colpiscono l'uomo, animali domestici e selvatici.

Le Tse sono caratterizzate da un lungo periodo d’incubazione, superiore a due anni, e portano inevitabilmente a morte il soggetto colpito provocando lesioni nel sistema nervoso centrale.

 

La scrapie è una malattia conosciuta da più di 250 anni ed è diffusa in tutto il mondo, solo l'Australia e la Nuova Zelanda ne sono ritenute ufficialmente indenni. In Italia la malattia è stata segnalata per la prima volta nel 1976 in Piemonte e in seguito è stata descritta sporadicamente in diverse regioni. Dopo la crisi Bse del 2001, a seguito dell'incremento della sorveglianza sulle encefalopatie spongiformi, la scrapie è stata praticamente diagnosticata in tutte le regioni italiane dove viene allevata la pecora, Sardegna compresa. Dal 1995, nell’isola sono stati diagnosticati quasi 200 focolai. La malattia è cresciuta di anno in anno e ha dimostrato un carattere fortemente epidemico con circa 120 focolai negli ultimi 4 anni.

Dall’agosto 1995, data in cui venne registrato il primo caso di scrapie  nella Asl di Sassari al dicembre 2010 sono stati individuati complessivamente 88 focolai di malattia. Alla data odierna i focolai diagnosticati nel corso dell’anno 2011 sono già 13 con un patrimonio di oltre 8.000 capi. Sono 10 i focolai già estinti con 2.072 capi abbattuti (672 caprini e 1400 ovini). La normativa  prevede l’abbattimento di tutti i capi caprini  presenti nei focolai , mentre per gli ovini l’abbattimento è previsto per tutti gli animali definiti “suscettibili” nei confronti della stessa  in seguito al test di genotipizzazione effettuato dall’Izs della Sardegna. La percentuale dei capi ovini da abbattere varia all’interno di ogni focolaio, dal 25 al 60 per cento.

I focolai non ancora estinti, in quanto ancora in corso i test di genotipizzazione, sono 3 (quest’ultimo compreso) con circa 3.500 ovi-caprini (in un solo focolaio sono presenti infatti 2400 capi ovini) e si stima debbano essere abbattuti ancora circa 1.500 capi tra ovini e caprini .

 

«La scrapie deve essere considerata una grave minaccia per il comparto ovino sardo – afferma il responsabile del Servizio di Sanità animale Francesco Sgarangella –. I  focolai registrati in tutte le province, e nell'ambito di queste all'interno di tutte le Asl presenti nell'isola, fanno supporre una omogenea presenza della scrapie nel territorio; non sono cioè presenti zone che potrebbero ambire ad essere dichiarate indenni. Tuttavia non esistono strumenti che possano misurare la reale diffusione della scrapie, quindi è possibile dire che oltre ai casi denunciati la dimensione dell'epidemia non è ragionevolmente quantificabile».

 

Grazie ad un decreto dell'assessore della Sanità, la Sardegna è stata la prima regione italiana ad estendere a tutti gli allevamenti ovini il "Piano di selezione genetica per la resistenza alla scrapie e alle altre malattie provocate da prioni" con il programma attivo già dal 2004 e obbligatorio soltanto per le greggi iscritte al libro genealogico.

 

L'applicazione del Piano tramite la selezione genetica consiste nell'analisi del genotipo di tutti gli arieti per individuare i capi che verranno esclusi dalla linea riproduttiva, a partire dalla stagione di monta 2012.

Circa 16.000 sono gli arieti presenti nelle aziende di competenza della Asl di Sassari già genotipizzati, identificati elettronicamente e caricati nella Banca dati nazionale.

Con questo piano la popolazione ovina aumenterà il livello di resistenza alla malattia da prioni, mentre dal punto di vista commerciale i prodotti lattiero-caseari regionali potranno avvalersi delle stesse certificazioni sanitarie prodotte dagli altri Stati facilitando in tal modo l'esportazione dei prodotti. Red-com