Il flop del turismo sardo, candidamente ammesso anche dall’Assessore Regionale Crisponi, è il segno della totale inadeguatezza delle politiche regionali e dei suoi protagonisti, politiche fatte solo di slogan e di surreali idee proprie di un dilettantismo politico senza eguali.
L’Assessore Crisponi, in appena 10 mesi è riuscito a dare il colpo di grazia ad un settore, quello turistico, che aveva bisogno, come hanno sottolineato anche dagli imprenditori, di interventi ben più incisivi dei roboanti manifesti 6x3 con cui ha tappezzato le città sarde senza andare minimamente ad incidere su un comparto strategico per l’economia sarda.
Ecco oggi i risultati di chi ha passato l’estate a proporre improbabili dediche del Redentore ai propri amici, ad insultare sulla stampa chi non la pensa come lui e, per di più, a farsi tagliare, come se nulla fosse, il 53% dei fondi dell'assessorato dai propri compagni di avventura nella Giunta Regionale di centrodestra, dando poi, inevitabilmente, la colpa agli altri in assurdo gioco delle parti.
Un autentico scippo che, in un sussulto di dignità, meriterebbe le immediate dimissioni dell'Assessore.
Un ennesimo fallimento che ancora una volta ricadrà inevitabilmente sulle spalle dei Sardi ormai stremati da questo lungo inverno politico del centrodestra regionale ormai solo chiacchere e distintivo. Com