Il Pil italiano si attesterà allo 0,7% nel 2011 per poi crollare al +0,2% nel 2012 perché sull'anno prossimo, infatti, «incidono gli effetti di tre manovre per complessivi 38,4 miliardi».
La previsione è stata fatta dal Centro Studi di Confindustria (Csc) che ha rivisto in peggio le stime precedentemente diffuse. A giugno, infatti, il Csc aveva previsto una crescita dello 0,9% quest'anno e dell'1,1% nel 2012. Ma «il cambiamento del quadro internazionale e di quello interno hanno portato il Csc - spiega il direttore Luca Paolazzi - a rivedere in peggio le previsioni». Il Governo nel Dpef di aprile ha previsto, invece, un pil all'1,1% nel 2011, all'1,3% nel 2012 e all'1,5% nel 2013. Ma per il centrostudi di Confindustria, l'incedere dell'economia italiana «è frenato dall'impatto delle manovre correttive, indispensabile e senza alternative per raddrizzare rapidamente i conti pubblici».
La manovra varata dal Governo - secon l'associazione degli industriali italiani - «è fatta prevalentemente di entrate» tanto che la pressione fiscale «raggiungerà quest'anno il 42,8% e l'anno prossimo salirà al 44,1%, oltre il massimo storico del 43,7% toccato nel 1997 per l'entrata nell'euro» segnala il Centro studi di Confindustria negli scenari economici presentati giovedì.
«La verità di un benessere declinante» per gli italiani è calcolata dal Centro studi di Confindustria in termini di Pil procapite che, stimano gli economisti di viale dell'Astronomia, «sarà l'anno prossimo del 6,9% inferiore a quanto era nel 2007 ed ai livelli del 1999. Ai dieci anni perduti se ne sono aggiunti altri tre». Ed «in termini relativi, rispetto alla europea, il reddito degli italiani passa dal 107% nel 1996 al 93% nel 2012».
Ma anche la Commissione Ue ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l'Italia: quest'anno, secondo Bruxelles, il Pil salirà dello 0,7%, contro un aumento dell'1,6% nell'Eurozona e dell'1,7% nell'Ue a 27 paesi. È quanto si legge nelle previsioni economiche intermedie della Dg Ecfin. La stima della Commissione è di 0,3 punti percentuali inferiore rispetto alla precedente, diffusa nello scorso maggio, quando si prevedeva per l'Italia una crescita dell'1%, mentre è stata confermata la stima per il Pil della Spagna, che nel 2011 salirà dello 0,8%. A controbilanciare le crescite contenute di Italia e Spagna ci sono il dato tedesco, la cui stima di crescita sale del 2,6% di maggio all'attuale 2,9% e, seppur ridotti rispetto a maggio, quelli di Francia (sceso da 1,8% a 1,6%) e Olanda (da 1,9% a 1,7%).
La manovra approvata martedì in via definitiva dalla Camera «non avrà alcun impatto sulla crescita del Pil per il 2011». Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn. «Siamo in contatto con le autorità italiane - ha detto ancora Rehn - che hanno tenuto in considerazione» le previsioni di un rallentamento della crescita. Ma il rapporto diffuso oggi dalla Commissione, le «previsioni intermedie», come ha spiegato Rehn, riguarda il 2011 mentre la manovra italiana avrà effetto solo sull'andamento dell'economia dei prossimi anni. Per sapere se la manovra avrà l'atteso effetto sulla crescita, dunque, sarà necessario aspettare il mese di novembre, quando a Bruxelles saranno pubblicate le previsioni economiche d'autunno.